Stefana: l'incontro al Ministero
Dopo sei bandi andati a vuoto e l’avvio dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo avviata per 141 lavoratori, il sindaco di Nave, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle istituzioni del territorio la scorsa settimana si sono recati al Ministero dello Sviluppo economico nel tentativo di sbloccare la situazione della Stefana di via Bologna a Nave
Dopo sei bandi andati a vuoto e l’avvio dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo avviata per 141 lavoratori, il sindaco di Nave, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle istituzioni del territorio la scorsa settimana si sono recati al Ministero dello Sviluppo economico nel tentativo di sbloccare la situazione della Stefana di via Bologna a Nave.
La delegazione, accompagnata dai deputati bresciani Cominelli e Galperti, è stata prima ricevuta dal presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano. “Dall’1 marzo i lavoratori sono senza ammortizzatori sociali – ha commentato il sindaco Bertoli –, abbiamo fatto presente la situazione”. Dopo i due mesi di cassa integrazione ordinaria da parte della Regione (gennaio e febbraio), a fronte dell’ultima asta andata deserta, è sorta la necessità di prolungare gli ammortizzatori sociali di 4 mensilità.
A questo si aggiunge il tentativo di inserire il gruppo Stefana come “area di crisi a livello nazionale”. Da l punto di vista industriale, al Ministero “abbiamo chiesto di fare da tramite per quanto concerne la conoscenza e l’interlocuzione con gruppi siderurgici nazionali per capire se ci sono interessi riguardanti la Stefana”. È stato chiesto, inoltre, il coinvolgimento di Federacciai sia per sondare l’interessamento delle associate per la Stefana sia per quanto concerne la formazione dei lavoratori in vista di un eventuale ricollocamento.