Stefana: forse uno spiraglio di luce
Al liquidatore giudiziale sarebbe arrivata un'offerta d'acquisto per l'impianto di via Bologna 19 a Nave. Nella proposta un'apertura anche per i dipendenti. Entro l'11 aprile prossimo la presentazione di eventuali offerte migliorative
Arriva uno spiraglio di luce al Nave per l’impianto della Stefana di via Bologna e i suoi dipendenti che, sino a pochi giorni destinati al licenziamento. Al liquidatore di quarto e ultimo ramo d’azienda, rimasto invenduto, sarebbe arrivataun’offerta d’acquisto regolarmente cauzionata pervenuta agli organi della procedura di 5 milioni di euro, che prevede la presa in carico di 57 lavoratori. La notizia arriva dallo stesso Tribunale di Brescia, con invito delliquidatore giudiziale, a soggetti eventualmente interessati, a presentare offerte migliorative per l’acquisto dell’impianto di Via Bologna, costituito dal compendio immobiliare e mobiliare (impianti, macchinari, e merci) compresi i contratti di lavoro in essere entro e non oltre le 12 dell’11 aprile prossimo.
“In attesa di ulteriori sviluppi per capire quale sia il reale e concreto piano di rilancio da parte del possibile nuovo investitore – si legge in un comunicato dei metalmeccanici della Cisl – la Fim ritiene positivo” lo sviluppo della situazione, “che è tuttavia una risposta ancora parziale e non soddisfacente dal momento che l’offerta non contempla il trasferimento di tutti i 140 lavoratori ad oggi ancora in forza” allo stabilimento. La vendita del sito di via Bologna ha una storia travagliatissima: di bando in bando – il primo nel 2015 – si è passati dall’iniziale valutazione di 34 milioni 250mila euro alla base d’asta di 10 milioni di euro del sesto bando scaduto lo scorso primo marzo, senza però vedere mai concretizzata la speranza di un rilancio produttivo e occupazionale.