Paolo VI: i racconti dei chierichetti alla Stella
Giovanni Battista Montini percorse sovente da giovane a piedi e, più avanti, in automobile, le strade di San Vigilio. Dopo l’ordinazione sacerdotale le sue passeggiate per quelle “caedàgne” si fecero meno frequenti, ma ogni tanto saliva al Santuario della Madonna della Stella o al Monastero dei Camaldoli, poco distante. “Io abitavo con i genitori e i miei fratelli – ricorda Giovanni Maranta – in una cascina nella Valle dei Camaldoli poco distante dal Monastero che, nel 1931, venne acquistato da mons. Domenico Menna, nativo di Chiari e vescovo di Mantova. Quando avevo 8/9 anni andavo tutte le domeniche ad ascoltare la Messa nel Monastero; ricordo che un paio di volte, io e gli altri bambini, abbiamo fatto da chierichetti a un distinto prete che si fermava una settimana o due per le vacanze: sarebbe diventato il futuro papa Paolo VI”.
Augusta Zanini ha svelato un caro ricordo di sua madre, Teresa Bonometti. Era il 1974-75 e suo padre, Giuseppe Zanini, si recò in pellegrinaggio a Roma insieme a molti volontari della Croce Bianca di Brescia e a padre Ottorino Marcolini, che era il loro cappellano. Dopo la Santa Messa, Paolo VI si avvicinò a salutare il nutrito gruppo bresciano e invitò Marcolini a seguirlo per uno scambio privato di saluti e ricordi. Dopo gli abbracci, Marcolini disse al Papa che si era fatto accompagnare da due sanvigiliesi che, da giovani, abitavano sotto il Santuario della Madonna della Stella. “Ma falli entrare”, gli disse Paolo VI; appena vide Teresa, esclamò in dialetto bresciano: “Ma tè set la fiöla dè la Güsta e del Giovanni dè la Selva!”. Nell’abbracciarla e baciarla sulla guancia continuò: “Tè somèet propre a la tò mama: quante volte mi ha offerto la colazione al ritorno dalla Messa alla Stella dove il Bepi mi faceva anche da chierichetto”.
Giuseppe Gelmini abitava in località Selva a San Vigilio e svolgeva le funzioni di fattore nella tenuta del signor Antonio Cottinelli, frequentato da Giorgio Montini, padre del Papa, che, invece era amico di Giuseppe Cottinelli, che diventerà sacerdote nel 1923. Da poco più di un anno, Battistino era stato ordinato prete ed era a Roma a studiare, ma ogni tanto ritornava a Brescia e prendeva il tram fino alla Casa Natale di Concesio e, a piedi, raggiungeva l’amico Giuseppe in Selva. “L’ottobre del 1921 era già inoltrato – raccontò Giuseppe – la vendemmia ormai lontana e io da una settimana mi era sposato con Emilia Pasolini. Una sera bussò alla nostra porta la governante di casa Cottinelli pregandomi di portare alcune bottiglie di vino buono ai signori poiché c’era un ospite di riguardo: così potei conoscere di persona il futuro Papa Paolo VI. La mattina seguente lo accompagnai per un irto sentiero fino al Santuario della Madonna della Stella e, durante la Messa, gli feci anche da chierichetto. Ridiscesi in Selva lo ospitai sotto il portico di casa per una colazione a base di focacce e dolcetti preparati da me la sera prima”. Gelmini incontrò altre volte il futuro Papa, che lo spronò a sperare nella provvidenza e a mantenersi saldo nella fede: Pino ebbe 10 figli di cui una, Albina, missionaria laica, morì la notte di Natale dell’Anno santo 1975.