Nave: quella “Tenda della pace”
L’iniziativa patrocinata dal Comune, con il tavolo delle politiche giovanili, le parrocchie e alcune associazioni che ha coinvolto la comunità
Si è svolta a Nave, dal 14 al 20 gennaio, l’iniziativa “Tenda della pace” patrocinata dal Comune – tavolo delle politiche giovanili – con le tre parrocchie e alcune associazioni presenti sul territorio. Una settimana all’insegna di un vivere comunitario per raccontare una pace possibile, per promuovere gesti e opere di bene che fanno germogliare la pace oggi tanto attesa quanto sperata. “Un seme piccolo che è stato gettato attraverso incontri con persone di tutte le fasce d’età, che i più giovani terranno con sé come ricordo e che si spera facciano fruttare nel tempo”, così ha affermato una delle organizzatrici dell’evento. Granelli di bene seminati nei solchi delle scuole a partire dai bambini del nido, passando per quelli della materna che hanno riprodotto un mappamondo con alla sommità una pianta che produce frutto, fino ai ragazzi della primaria e delle medie, quest’ultimi anche protagonisti di uno spettacolo sulla Grande Guerra. Semi gettati tra i bambini del catechismo che hanno vissuto un momento di riflessione all’Istituto Salesiano, tra gli adolescenti e i giovani, che si sono prodigati nella raccolta di beni alimentari destinati alla Caritas della Valle del Garza per gli aiuti alle famiglie navensi e alla scuola Mazì di Samos in Grecia per i ragazzi dai 12 ai 18 anni, scuola gestista da una ong “Still I rise” che opera in un campo profughi sulla quale vi è stata una testimonianza da parte di un giovane navense, Michele Senici, recatosi proprio sul posto.
Semi. Semi gettati da tutta la comunità, adulti compresi, che dopo la partecipazione alla Santa Messa, si è riversata sulle strade del paese fino alla Pieve della Mitria con una bandiera rappresentativa di tutte le realtà coinvolte a riflettere sulla pace. A fare da sfondo a tutti gli eventi, in Sala Civica, è stata allestita una mostra di fotografie scattate da un gruppo di persone che, recandosi in Giappone sui luoghi dov’è esplosa la bomba atomica, hanno voluto dare messaggi visivi di pace. Da loro è nato un progetto, Kakitree Project, accolto dal tavolo delle politiche giovanili del Comune di Nave. Infatti, il 16 marzo, a Villa Zanardelli, verrà interrata una piantina di cachi di seconda generazione, proveniente da una pianta di cachi “sopravvissuta” alla strage di Hiroshima e Nagasaki, grazie alla cura di un contadino giapponese. Un segno di speranza, ma anche simbolo della cura che gli uomini debbono porre perché la pace possa crescere.
A conclusione della settimana è stata proposta dalle Acli una marcia della pace dalla casa natale di Paolo VI al Santuario della Madonna della stella.