Licenziati i 106 dipendenti della Timken
Ieri mattina la multinazionale ha comunicato la decisione ai lavoratori dell'impianto di Villa Carcina
Dopo Campi Bisenzio e Ceriano Laghetto, Villa Carcina. Sono arrivati anche nel Bresciano i primi effetti dello stop al blocco dei licenziamenti. A farne le spese i 106 dipendenti della La Timken Company, azienda costruttrice di cuscinetti a rotolamento, acciai legati e relativi componenti, ha annunciato la chiusura dello stabilimento che opera nelll’indotto dell’automotive. I lavoratori raggiunti dal provvedimento hanno attivato un presidio. La Timken “è la terza multinazionale del settore automotive che decide di chiudere senza neanche l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. L’annuncio dato ai lavoratori di Villa Carcina, infatti, si aggiunge alle altre procedure aperte solo nelle ultime tre settimane alle Gkn di Campi Bisenzio e alla Giannetti Ruote di Ceriano Laghetto (Monza).
La Fiom ha chiesto al Mise di convocare azienda ed istituzioni locali per affrontare l’ennesima vertenza nel settore ed evitare i licenziamenti”, dichiarano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive, e Antonio Ghirardi, segretario generale Fiom-Cgil Brescia.
Solidarietà ai dipendenti della Timken di Villa Carcina è giusta dal Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi, che ha auspicato una possibile trovare una soluzione per le famiglie coinvolte, in un periodo già difficile per l'economia locale e nazionale. "Se fosse necessario – sono state le sue parole - con il Comune e la Comunità Montana e i sindacati, chiederemo di poter portare le ragioni dei lavoratori al MISE. Impensabile che si licenzino persone da un momento all'altro, senza un confronto sindacale".