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Bovegno
di GIUSEPPE BELLERI 27 feb 2019 12:46

La tribù degli Omodei

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La storia di due ragazzi che a Bovegno hanno avviato una florida azienda agricola. Oggi è un piccolo angolo di paradiso, a un passo dal cielo

Diciotto anni appena compiuti e ancora caldo il diploma di Maestra d’Arte, complice un afoso agosto, decise di salire dalla cittadina di Concesio, dove abitava, fin sopra Bovegno verso i Prati magri. Giunta ad uno degli ultimi tornanti il motore si fermò, la benzina era quasi finita e lei che solitamente non lasciava mai vuoti i bicchieri dei suoi clienti, nel bar che gestiva a Mompiano, si era dimenticata di fare il pieno. Lasciò la sua utilitaria in parte alla strada ed iniziò la passeggiata verso la località Sant’Andrea.

Spola. Dopo un paio di km, giunta in località Zerma, al n° 118, Valeria Cotelli vide un Angelo…e se ne innamorò. Per alcuni mesi fece la spola fra Concesio e Bovegno fino a quando decisero di mettere su casa insieme. Angelo Omodei aveva perso il padre l’anno prima e la madre da 8 anni e condivideva la baita montana, altezza 1100 mt, con la sorella Anna. Valeria ed Angelo si diedero da fare: sistemarono la casa, fecero la stalla e quando nacque il loro primo figlio, Emanuele, il nido era caldo e accogliente. L’anno dopo giunse Aurora, dopo altri due anni Aronne e per ultimo Davide. A chi giunge, ora, in vista della loro baita gli parrà di essere saliti in Paradiso. Valeria accoglie i visitatori, offre una tazza di the o un assaggio dei loro formaggi, fatti col latte delle capre e delle mucche che allevano. I primi anni sono stati veramente duri anche se l’amore fra di loro e per quelle belle montagne, da cui si gode una panoramica vista sia verso valle che verso il Maniva, li ha sostenuti e spronati a concretizzare il loro sogno. Han fatto tutto da soli. Ora che i ragazzi sono grandi la vita è meno pesante; solo da due anni hanno iniziato a comprarsi degli abiti nuovi mentre prima beneficiavano di quelli di amici e conoscenti. Nei giorni feriali la vita scorre così: alle 3.30 la sveglia di Angelo per la mungitura, alle 5.30 si alzano i primi due ragazzi che devono prendere la corriera per frequentare a Brescia il corso di florovivaista (Aronne) e di estetista (Aurora). Emanuele se la prende comoda, avendo appena ottenuto il diploma di cuoco.

Sogno. Il suo sogno sarebbe di gestire giù in paese un B e B con annesso uno spaccio per i prodotti aziendali. Ringraziando Dio in tutti questi anni hanno tutti goduto di ottima salute e per superare al meglio i piccoli malanni stagionali hanno beneficiato delle erbe e dei fiori spontanei che crescono attorno a casa, anche consultando il mitico “La salute dalla farmacia del Signore” di Maria Treben. C’è stato spazio anche per le attività creative (Valeria si è costruita da sola molti oggetti e mobili) e per la musica: da poco hanno eretto a lato della baita una casetta in legno che usano per suonare, Valeria il violino ed Aronne il sax, o per festeggiare. Angelo e Valeria hanno, però, ancora un sogno che non è ancora uscito dal cassetto: caricare su di un’arca di Noè tutti i loro animali e tutta la famiglia ed andarsene, finalmente, in vacanza tutti insieme, per un mese intero. Conoscendoli, prima o dopo, lo realizzeranno.

GIUSEPPE BELLERI 27 feb 2019 12:46