L'Anas acceleri sull'autostrada della Valtrompia
13 associazioni di categoria chiedono tempi certi che rispettino le esigenze del mondo della produzione
Le associazioni di categoria bresciane hanno inviato ad Anas un atto di diffida, a tutela degli interessi del sistema imprenditoriale del territorio sul raccordo autostradale della Valtrompia.
Le 13 associazioni coinvolte – che contano complessivamente oltre 41mila imprese per un totale di circa 241mila dipendenti – sono: Ance- Collegio Costruttori Edili, Associazione Artigiani di Brescia e Provincia, Assopadana, CIA Confederazione Italiana Agricoltori - CAF - CAA - INAC – ANP, CNA Artigiani Imprenditori d'Italia – Brescia, Coldiretti Brescia, Confagricoltura Brescia, Confapi Brescia, Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, Confcommercio Brescia, Confesercenti della Lombardia Orientale, Confindustria Brescia e FAI – Associazione Provinciale di Brescia.
Nel documento, inviato al commissario Straordinario . Eutimio Mucilli, c’è la richiesta diindividuare ed attuare – entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento dell’atto, dandone successiva evidenza alle Associazioni – un meccanismo di accelerazione dei lavori che porti ad ultimare il raccordo autostradale tra l’autostrada A4 e la Valle Trompia entro le tempistiche fissate in Convenzione, nel giugno 2025.
“L’atto inviato conferma, una volta di più, l’unanimità di intenti sul tema in questione che caratterizza nella nostra provincia il mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, dell’edilizia, dell’industria, dei servizi, del turismo e dei trasporti – commentano le 13 Associazioni di categoria bresciane –; Anas dovrebbe rappresentare un facilitatore nella realizzazione del tanto atteso raccordo autostradale della Valtrompia; tuttavia, nonostante la pubblicazione da parte di Anas stessa del bando della gara d’appalto per la realizzazione del raccordo risalga al novembre 2007, e l’aggiudicazione definitiva all’impresa SALC al settembre 2016, ad oggi è stato realizzato solo il 6% circa dei lavori previsti. La situazione rappresenta un deficit infrastrutturale non più tollerabile, in quanto – tra le altre cose – la Valle ha perso attrattività, sia per quanto riguarda la popolazione sia per gli insediamenti produttivi, con l’effettivo rischio di impoverimento economico, sociale e di competenze professionali. Il risultato è una generale perdita di competitività di tutto il territorio triumplino, da sempre punto di forza dell’intero Made in Brescia. Per questo motivo, ci aspettiamo l’attuazione del meccanismo richiesto; nel caso ciò non avvenga ci vedremo costretti a tutelare gli interessi delle imprese che rappresentiamo, penalizzate dall’ormai insostenibile ritardo nella ultimazione dell’opera in oggetto, nelle opportune sedi giudiziarie.”