Il Cristianesimo felice
L’incontro del vescovo Pierantonio Tremolada all’Istituto Paolo VI con un centinaio di ragazzi dell’Opera per l’educazione cristiana. La riflessione sui passi del Pontefice bresciano
Per il secondo incontro, nell’ambito del corso di studio e formazione proposto dall’Opera per l’educazione cristiana a cui si sono iscritti un centinaio di ragazzi, è stato scelto come sottotitolo un pensiero di San Paolo VI: “Il Cristianesimo non è facile, ma è felice”.
Tema. A sviluppare questo tema è stato invitato, lunedì 3 dicembre, il vescovo Tremolada. Ha fatto il suo ingresso nell’Istituto Paolo VI di Concesio con un viso raggiante di felicità, reduce da un viaggio in Brasile a visitare “Fidei donum” bresciani. Un plauso agli organizzatori del corso per aver scelto dei relatori dal volto felice; anche i ragazzi ne sono stati contagiati e al termine del lungo incontro, alla sera, non si scorgevano alcune venature di tristezza sui loro volti, consci di aver meditato per alcune ore con ottimi compagni di viaggio e guidati dal loro Vescovo su un tema di eccellenza: “il Cristianesimo è felice”. Dopo la presentazione di suor Monica Gianoli, il vescovo Tremolada ha sottolineato che “Il Cristianesimo è tutto fondato su un Vangelo, cioè una lieta notizia, che consiste nell’annuncio del Regno di Dio.
Fiducia. Il presupposto della felicità umana è così la fiducia in Dio, nella sua benevolenza e nella sua potenza di salvezza. Il regno dei cieli è come un castello ma dalla porta piccola: ci si può entrare con pochi bagagli addosso. Come consiglia San Pietro nella sua prima lettera chi vuole amare la vita e vedere giorni felici trattenga la lingua dal male e le labbra da parole d’inganno, eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua. Ciò che rende felici non può essere facile e il segreto della felicità ha tre risvolti: la fede in Dio, la capacità di decidersi sempre per il bene, la reale possibilità di un vero appagamento”. Dopo un’oretta in cui i ragazzi han lavorato divisi in alcuni gruppi di studio ci si è ritrovati nell’auditorium e con la moderazione di suor Enrica Rosanna i vari portavoce, ancora presente il vescovo, hanno presentato il loro sintetico contributo collettivo; dopo il saluto finale di Tremolada tutti son tornati nelle loro case, con un cuore e un viso traboccanti di una felicità contagiosa.