Famiglie in cammino insieme
“Tracce di cammino. Per un cammino di Chiesa con la famiglia” è il testo elaborato in un processo di confronto e condiviso dall’unità pastorale
La famiglia non è solo destinataria, ma anche e soprattutto il soggetto della pastorale, fondamentale per la missione stessa della Chiesa. Parte da qui “Tracce di cammino. Per un cammino di Chiesa con la famiglia”, un progetto partito da lontano che ha coinvolto tutte le comunità dell’unità pastorale di Villa Carcina dedicata a suor Dinarosa Belleri. “Con umiltà, ma con amore e fantasia – scrivono – vorremmo aiutare la famiglia, parafrasando San Giovanni Paolo II, a essere se stessa, a credere in ciò che essa è e, quindi, a diventare ciò che essa è”. Le parrocchie di Cailina, Cogozzo, Carcina-Pregno e Villa hanno analizzato la situazione in cui vivono le famiglie che sono sottoposte a rapidi e profondi mutamenti. Dalla fotografia scattata emergono alcuni dati che simboleggiano la crisi in cui versano: la crescente fragilità delle coppie, la denatalità; la violenza tra le mura domestiche.
Le tappe del cammino. Le comunità cristiane vogliono accompagnare le coppie in tutte le fasi della loro esistenza, rendendole consapevoli che non sono solo destinatarie, ma protagoniste nella pastorale. Le coppie, dopo un’adeguata formazione, diventano così responsabili di alcune attività nei diversi settori della pastorale. Nello specifico, possono: preparare i genitori e i padrini al battesimo dei bambini; accompagnare i fidanzati o le coppie di conviventi verso il sacramento del matrimonio; seguire le coppie con bambini da zero a sei anni; essere una risorsa per l’animazione liturgica, per la catechesi degli adulti o dei Centri di ascolto... Tra le priorità, c’è senza dubbio il dialogo con chi vive i primi anni della vita di coppia e spesso non viene intercettato dalle attività della pastorale ordinaria. “Presentano questo testo – spiegano – non ci illudiamo di offrire soluzioni risolutive e facili, ma con questo lavoro vogliamo avviare un percorso che, se esige tempi lunghi, crediamo possa formare in profondità”. Più in generale, le famiglie desiderano mettersi in ascolto delle persone, cercando di aiutare a valorizzare la domenica e adeguando il calendario pastorale alle esigenze delle stesse famiglie. Il testo guarda anche alla realtà civile (dal buon vicinato alla cura di chi è in difficoltà) e al confronto con le istituzioni.