Cesar, solidarietà in Italia e nel mondo
Oltre alla realizzazione dei progetti di sviluppo in Sud Sudan, la Fondazione Cesar ha a cuore anche il territorio italiano con alcuni progetti
La Fondazione mons. Cesar Mazzolari onlus è nata proprio 20 anni fa, nel 2000 a Concesio, come onlus laica di Coordinamento degli enti solidali a Rumbek (Cesar). “Il nostro impegno – racconta la presidente Mariangela Rossini – prende il via dall’eredità umana lasciata dal bresciano mons. Cesare Mazzolari, missionario comboniano nostro fondatore e vescovo di Rumbek in Sud Sudan fino al momento della sua morte, occorsa nel 2011 mentre celebrava la Messa. Come fondazione impegnata nella cooperazione internazionale, siamo presenti in Sud Sudan per garantire istruzione e salute, e per tutelare i diritti e lo sviluppo di una tra le popolazioni più povere al mondo”. In questi anni la Fondazione Cesar ha continuato e ampliato il lavoro svolto da mons. Mazzolari con tanti progetti ben apprezzati da tutta la popolazione, sia da quella minoritaria di fede cristiana che da quella maggioritaria animista e anche dai governanti. Eccone elencati alcuni ancora in atto.
I progetti in campo. Più cibo, più salute: gli obiettivi generali del progetto consistono nel migliorare il grado di salute della popolazione nella contea di Kisumu, rafforzare il grado di sicurezza alimentare e migliorare la situazione economica attraverso la coltivazione di orti, l’allevamento di bestiame, la vendita di prodotti derivanti dalla coltivazione e la trasformazione del latte di capra. Catechisti in formazione: i catechisti in Sud Sudan svolgono un ruolo di fondamentale importanza ed hanno bisogno di sostegno nella loro formazione e che le loro famiglie abbiano il giusto sostentamento. A ciascuno il suo pasto: invio di alcune centinaia di migliaia di buste pasto confezionate qui in Italia con la collaborazione di vari oratori. Un pozzo di speranza: realizzazione di alcuni nuovi pozzi con pompa manuale per l’irrigazione, la salute e l’igiene. Il lavoro che vorrei: per dare l’opportunità ad alcune giovani neodiplomate della Loreto School di Rumbek di intraprendere il percorso universitario. Per le donne di domani: per dare la possibilità a 30 ragazze, ogni anno, di continuare gli studi superiori. Maestri del futuro: per sostenere la formazione di nuovi insegnanti. Stop alla malnutrizione: per la cura e la prevenzione nutrizionale materno-infantile. Mai più soli: per promuovere lo sviluppo socio-economico della comunità di Agok, abitata da malati di lebbra, insieme alle loro famiglie.
L’impegno in Italia. “Oltre alla realizzazione dei progetti di sviluppo in terra sud sudanese – ci ha detto Mariangela Rossini – abbiamo a cuore anche il territorio italiano, dedicando particolare attenzione alla promozione di iniziative di inclusione sociale, sensibilizzazione alla solidarietà internazionale, educazione alla cittadinanza attiva e responsabile. Negli anni passati sono stati molteplici i progetti sviluppati: in cucina con lo chef, per formare aiuti cuochi; laboratori di cucito e di cucina per disoccupati; le mani in pasta: laboratori di cucina per bambini. Ora – ha concluso Mariangela – è tutto fermo ma aspettiamo fiduciosi che a breve si possa riprendere sia in Italia che in Sud Sudan ad espletare i nostri progetti solidali”. Vista la carenza di mascherine, che è il primo presidio di protezione utile a impedire la propagazione del Covid-19, l’amministrazione di Concesio è scesa in campo coinvolgendo alcune professionalità comunali per produrre delle mascherine di tessuto. Mariangela Rossini si è subito attivata coinvolgendo la stilista pakistana Atia, che ha condotto dei corsi di cucito e sartoria per i disoccupati del territorio, organizzati da Cesar: alle 11 sarte che avevano acquisito abilità nell’uso di ago e filo, che hanno voluto mettere a disposizione la loro professionalità a favore dei concittadini, si sono aggiunte altre sarte volontarie presenti sul territorio.