Cesar per il Sud Sudan
Il Sud Sudan sperava, con la visita di papa Francesco, in programma dal 5 al 7 luglio, di essere sotto i riflettori del mondo: invece, a causa della convalescenza del pontefice, riceverà la visita del Segretario di Stato Parolin. Il giovane Stato, resosi indipendente dal Sudan nel luglio del 2011, pur avendo un sottosuolo ricco di petrolio, è uno dei paesi più poveri al mondo, con una superficie doppia rispetto all’Italia.
Il 25 marzo scorso è stato ordinato vescovo di Rumbek — che è una delle sei diocesi del Sud Sudan, grande come la Svizzera, con 1.700.000 abitanti, di cui 200mila battezzati — padre Christian Carlassare, di 44 anni, nativo di Schio, che nel 2021 è stato ferito alle gambe durante un agguato: la cerimonia, iniziata alle 8.30, e terminata nel tardo pomeriggio, è stata seguita in diretta da molti diocesani sulle onde di Radio Good News. “Qui siamo tutti fratelli e sorelle, ci perdoniamo gli uni gli altri, camminiamo tutti insieme: siamo tutti uno in Cristo” ha sottolineato Carlassare. Ma oltre all’attenzione, la giovane diocesi di Rumbek, che fu retta dal vescovo bresciano Cesare Mazzolari, ha bisogno oltre che di riconciliazione e di ricostruire un cammino, anche di un aiuto socio-culturale: quello che da anni fornisce “Cesar”, Fondazione mons. Cesare Mazzolari Onlus, con sede a S. Vigilio dove oltre agli uffici gestisce anche un negozio solidale, in Piazza Garibaldi. “A Rumbek − ha sottolineato Chiara, una delle responsabili della fondazione − continuiamo le attività con la scuola per i nuovi insegnanti (ma “riformiamo” anche i vecchi insegnanti che spesso sono, come soleva dire mons. Mazzolari, solo una pagina avanti rispetto ai loro studenti); puntiamo in particolare nella formazione delle ragazze con la scuola secondaria solo per ragazze: tre di queste sono attualmente in Kenia ed in Uganda a perfezionarsi, poiché in Sud Sudan non c’è alcuna università. In questo periodo abbiamo inviato 1 ingegnere e 2 architetti, nostri volontari, per riprendere in mano la ricostruzione della diocesi. A breve li seguiranno anche dei professori universitari”.