Arte rupestre: Italia e Algeria unite
I verdi paesaggi della Valsaviore e un’oasi nel deserto del Sahara. Ciò che all’apparenza era inconciliabile ha trovato un punto d’incontro e sta creando i presupposti per dare vita a un futuro gemellaggio
I verdi paesaggi della Valsaviore e un’oasi nel deserto del Sahara. Ciò che all’apparenza era inconciliabile ha trovato un punto d’incontro e sta creando i presupposti per dare vita a un futuro gemellaggio. Accade grazie all’arte rupestre, filo che accomuna le due lontane terre. Se la Valsaviore - vallata laterale all’inizio dell’alta Vallecamonica - è parte del sito Unesco n. 94, Djanet, la cittadina interessata al gemellaggio, è situata in Algeria ed è anch’essa patrimonio Unesco per la presenza di pitture e incisioni preistoriche. Lo sa bene il professor Umberto Sansoni, che in quei luoghi dell’Africa ha condotto degli studi e fin dal primo momento ha trovato affinità tra le antiche pitture del Sahara e le rocce istoriate della Vallecamonica. Proprio lo studioso che guida il Centro Camuno di Studi Preistorici, affiancato dal direttore del Parco di Seradina e Bedolina di Capo di Ponte Alberto Marretta, ha presentato alla delegazione algerina giunta a Demo lunedì 13 marzo - composta dal Console generale della Repubblica Algerina a Milano Abdelkrim Touahria e dal suo vice Soufiane Amara - il patrimonio archeologico camuno.
Gli ospiti hanno visitato la zona delle incisioni di località Loa di Berzo Demo, il Musil, museo dell’energia idroelettrica di Cedegolo, per poi passare nel pomeriggio dal MuPre, il Museo della Preistoria di Capo di Ponte, che, tra l’altro, conserva alcuni tra i reperti più antichi della Vallecamonica, ritrovati in Valsaviore, al lago d’Arno, e massi incisi provenienti da Cevo. La delegazione algerina è stata accolta dai sindaci dell’Unione dei Comuni della Valsaviore, presieduta dal sindaco di Berzo Demo, Giambattista Bernardi, e composta inoltre dai Comuni di: Cedegolo, Cevo, Saviore dell’Adamello e Sellero. Presente anche il presidente del Gruppo Istituzionale di Coordinamento del Sito Unesco 94, Sergio Bonomelli.
I consoli algerini sono rimasti positivamente colpiti dalla ricchezza del patrimonio camuno e hanno ascoltato con interesse le descrizioni degli archeologi, confermando che l’incontro con le istituzioni e le associazioni camune ha costituito il primo passo nell’avvio di un progetto di conoscenza e scambio reciproci che culminerà nella formalizzazione del gemellaggio.