Val di Corteno con la Via Crucis
Pur nella confusione del nostro tempo, permane dentro il cuore di molti l’esigenza di segnare la terra con tracce eloquenti della propria fede
Un nuovo percorso di fede e riflessione lungo la Val di Corteno è stato recentemente tracciato per iniziativa della Parrocchia. Si tratta della Via Crucis che si dipana a partire da via Fontanella nella frazione di Galleno per raggiungere il lato sud occidentale della chiesa di Doverio, lungo il versante sinistro della vallata. Si tratta di un’idea che da almeno due decenni i parrocchiani volevano realizzare, ma che per una serie di motivi ha trovato concretizzazione soltanto adesso.
In effetti non si è trattato di un’impresa semplice: basti pensare a quanti privati sono stati contattati per avere il permesso di posizionare sulle loro proprietà le piccole stazioni. Ora, però, c’è grande soddisfazione. “L’attesa Via Crucis adesso è lì – commenta con la sua consueta ‘verve’ il parroco don Alessandro Nana –, è arrivata, in forma stabile e fissa, disponibile tutti i giorni dell’anno”. Si tratta di un’opera sobria, in pietra, con lo sfondo grigio ed una piccola immagine che riproduce tappa per tappa i momenti della passione di Gesù. La cerimonia di inaugurazione e la benedizione hanno avuto luogo mercoledì 20 giugno in orario serale con il concorso di quasi un centinaio di fedeli.
Il corteo ha preso il via da Galleno e sosta per sosta, pregando e meditando, è approdato a Doverio, dove nella chiesa si è concluso il tutto con la benedizione. La locale Vicinia ha poi pensato bene di festeggiare anche con un piccolo rinfresco. Non è mancata in quella occasione l’opportunità di ricordare i volontari che hanno materialmente lavorato per portare a termine la nuova Via Crucis e cioè il direttore dei lavori Rino Albertani, poi Giovanni Bianchi, Giovanni Albertani, Antonio Marniga, Giampietro Chiodi, Martino Marazzani, Angelo Albertani e Loris Albertani.
La comunità. Don Alessandro ricorda la doverosa necessità “di ringraziare chi ha donato i quadretti delle stazioni, vale a dire il signor Gregorio Sabbadini ‘Pirelli’; poi i privati che hanno consentito il posizionamento delle stazioni sul loro terreno, il Consiglio parrocchiale per gli affari economici che ha studiato la migliore realizzazione dell’opera, e i bravi e generosi volontari che hanno lavorato sodo per realizzarla, accanto alla ditta Taddei Antonio e alla ditta Eredi Bianchi; infine, il grazie di tutti va ai benefattori che hanno contribuito con due generose offerte per poter portare a compimento l’opera”. Sembra un evento di altri tempi, mentre invece si scopre che, pur nella confusione del nostro tempo, permane dentro il cuore di molti l’esigenza di segnare la terra in cui vive, con tracce eloquenti della propria fede, capaci di parlare a tutti coloro che vogliono vedere, a qualsiasi età appartengano.