Un Polo attrattivo
Nei giorni scorsi, a Breno, è stato sottoscritto l’atto costitutivo della nuova Fondazione “Valle dei Segni”. A fare gli onori di casa il presidente della Comunità montana, Alessandro Bonomelli, insieme alla presidente dell’Assemblea dell’ente comprensoriale, Marina Lanzetti, che ha guidato e guiderà gli amministratori locali nelle varie fasi che riguardano la nuova Fondazione. Una realtà che punta alla valorizzazione del patrimonio culturale camuno delle incisioni con il cosiddetto “Polo di attrazione internazionale e multimediale per fruire in modo innovativo l’arte rupestre”. Per un territorio che ospita il primo sito Unesco italiano e un patrimonio inestimabile di arte e storia che attraversa tutti i secoli, l’obiettivo è strategico: realizzare nuove importanti infrastrutture per la fruizione del patrimonio culturale, da coordinare e gestire sempre più in forma integrata. Ancora non è stato stabilito dove sorgerà, presumibilmente in Media Valle.
Nella giornata di costituzione è stato da più parti sottolineato l’aspetto della condivisione territoriale: per la prima volta, nel settore culturale della Vallecamonica, si dà vita a un soggetto attuativo pubblico, giuridicamente autonomo, nel quale l’apporto di risorse economiche dei Comuni supera le pur importanti risorse economiche messe a disposizione dagli enti Comprensoriali. Il Polo è inserito quale progetto di maggior rilievo nel Piano Strategico della Valle e approvato dagli Enti Comprensoriali. Vuole sfruttare le opportunità del Pnrr.
A presiedere la Fondazione è stato chiamato il manager bresciano Alberto Piantoni, amministratore delegato di 1000 Miglia, camuno d’adozione e profondo conoscitore della Valle. Ad affiancarlo nel Cda, la stessa Marina Lanzetti, che è anche sindaco di Ceto, insieme ai sindaci di Breno e Capo di Ponte, Alessandro Panteghini e Andrea Ghetti. Una compagine pubblica di amministratori, guidata da un imprenditore con alle spalle un grande esperienza d’impresa, con il compito di rilanciare il comparto culturale e turistico. La Fondazione si dovrà occupare anche di promozione, di marketing territoriale, di formazione e di supporto ai sistemi culturali, in stretta connessione con i Comuni e la Comunità montana.