Un nuovo parco didattico
Gli 80mila metri quadrati su cui sorgerà il parco sono già utilizzati da tempo dai camperisti che sostano a Capo di Ponte e dalle scolaresche in gita, che trovano una grande area attrezzata dove ristorarsi, dotata di un centro didattico, oltre che di un laghetto di pesca sportiva
Un milione e 250mila euro derivanti dai Fondi Odi per la realizzazione di un parco ludico didattico sulle energie rinnovabili. È il progetto che ha visto riunire le forze dei sindaci dell’Unione dei Comuni Civiltà delle Pietre della media Vallecamonica per coinvolgere non solo Capo di Ponte - capitale delle incisioni rupestri, che ospiterà il nuovo parco nella zona del laghetto e dell’area camper - ma anche i vicini Ono San Pietro, Cerveno, Braone e Losine. I primi cittadini hanno voluto presentare congiuntamente i progetto, spiegando di aver dovuto rinunciare tutti a qualcosa per convogliare i fondi dei Comuni di confine nell’ambizioso progetto.
Gli 80mila metri quadrati su cui sorgerà il parco sono già utilizzati da tempo dai camperisti che sostano a Capo di Ponte e dalle scolaresche in gita, che trovano una grande area attrezzata dove ristorarsi, dotata di un centro didattico, oltre che di un laghetto di pesca sportiva. L’ampio spazio verde sarà trasformato in una vera e propria attrazione dove il tema della preistoria e delle incisioni si alternerà a quello delle energie rinnovabili. Inoltre, alle strutture già esistenti, si aggiungeranno con un percorso di ciclo-cross, un adventure park, una piscina con bagnasciuga, una zona relax e un’area riservata alle tende (il cosiddetto glamping). L’intenzione è quella di appaltare il progetto entro l’autunno 2019, per avviare i lavori il prima possibile e poter inaugurare il parco nell’estate del 2020.
La decisione di rilanciare il turismo legato all’arte rupestre arriva nell’anno del 40esimo anniversario dalla proclamazione delle incisioni rupestri della Vallecamonica “Sito Unesco”, il primo in Italia a essere riconosciuto quale patrimonio mondiale dell’umanità, e a 110 anni dalla scoperta delle incisioni rupestri della Vallecamonica, avvenuta proprio a Capo di Ponte. “Un modo per rendere ancor più appetibile il territorio” afferma il sindaco di Capo di Ponte Francesco Manella che, a proposito del turismo legato alle incisioni, spiega: “Negli anni, il numero di studenti che hanno visitato i parchi archeologici comunali è sceso da 100mila a 35mila presenze, soprattutto a causa dell’esclusione della preistoria dai programmi scolastici delle scuole secondarie”. Da qui la necessità di realizzare un progetto che coinvolga non solo le scolaresche, ma anche le famiglie, e proponga un’offerta ludico-didattica mirata. “Abbiamo constatato - prosegue il sindaco - che i turisti cercano la cultura abbinata al divertimento, soprattutto nel caso delle famiglie. Tutto ciò si potrà trovare a Capo di Ponte, abbinando la visita ai parchi dell’arte rupestre al nuovo parco ludico”. In questo modo anche l’economia del territorio potrà avere nuova linfa: “Certamente il parco andrà a creare nuovi posti di lavoro, generando una ricaduta in positivo anche a livello occupazionale sul territorio dell’Unione” commenta Manella.