Un fulmine sulla scuola camuna
La Fondazione Scuola Cattolica di Vallecamonica ha deciso, tra le proteste dei genitori, di interrompere l’offerta della paritaria
L’emergenza sanitaria in atto, la situazione economica difficile e il calo delle iscrizioni. Sarebbero questi i principali fattori che hanno portato la Fondazione Scuola Cattolica di Vallecamonica a decidere di interrompere l’offerta della paritaria di Cemmo di Capo di Ponte dal prossimo anno scolastico. L’annuncio del Consiglio di amministrazione risale al 7 maggio ed è piombato come un fulmine sull’intera Vallecamonica, che da generazioni fruiva della qualificata e variegata offerta dell’Istituto Santa Dorotea.
La decisione del Cda. “Una scelta sofferta ma improcrastinabile”, così l’ha definita il Cda presieduto da Massimo Ghetti comunicandola alle 87 famiglie interessate, ai dipendenti e ai collaboratori. A partire dal 1° settembre 2020 i corsi della scuola paritaria secondaria di primo e secondo grado (scuola media e Istituto tecnico economico) della Fondazione saranno quindi interrotti. Si concluderà regolarmente l’anno scolastico a giugno, così come il percorso del liceo linguistico, che attualmente vede attiva soltanto la classe quinta. Poi i ragazzi dovranno per forza far riferimento a un altro istituto scolastico per proseguire il loro percorso di studi.
Le motivazioni. Tra le motivazioni riportate nella nota spiccano le esigue iscrizioni per l’anno 2020/2021: 10 alla scuola media e 4 all’Istituto tecnico. Questa situazione, hanno precisato dalla scuola di Cemmo, non rappresenta un caso isolato nel panorama delle paritarie, ma si tratta di un problema destinato ad espandersi, anche alla luce delle conseguenze che la pandemia sta avendo sull’economia delle singole famiglie. A proposito dell’aspetto finanziario viene sottolineato che “i soci fondatori, così come le istituzioni che in seguito hanno deciso di sposare la mission della Fondazione, hanno continuato, in modo ingente, a sostenere economicamente il disavanzo gestionale che annualmente emergeva”. Sarà così anche per l’esercizio in corso, che si chiude al 31 agosto, quando la Fondazione Scuola Cattolica Vallecamonica si troverà a chiedere ai soci e ai sostenitori un ulteriore sforzo finanziario, stimato in circa 300mila euro, per ripianare le perdite e far fronte alle varie obbligazioni contratte.
La reazione dei genitori. Nei giorni successivi all’annuncio che li ha colti di sorpresa, i genitori degli alunni hanno espresso in una lettera inviata al Cda della Fondazione la loro “disapprovazione circa la scelta intrapresa e la fortissima preoccupazione per i loro figli, peraltro già provati psicologicamente e dal punto di vista formativo da un anno scolastico mutilato come mai era successo prima” giudicando “un errore imperdonabile privare la Valle di una risorsa educativa unica, presente sul territorio dal 1946, anziché attivarsi per migliorare e rilanciare l’offerta scolastica, rendendola più attraente e innovativa, anche in risposta alle sfide che l’attuale emergenza sanitaria impone”. Le famiglie coinvolte proseguono rivolgendosi al Cda: “È vero che la gestione economica è nelle vostre mani, ma è altrettanto innegabile che essa costituisce solo uno degli aspetti di una qualsiasi realtà educativa”.
Le proposte. Carica di preoccupazione ma anche ricca di proposte, la lettera dei genitori – che non manca di far riferimento ai valori educativi e di formazione integrale della persona secondo i principi del Vangelo – chiede un incontro chiarificatore tra Cda e famiglie.
Formazione professionale
Chiude la paritaria secondaria di primo e secondo grado ma resta attivo il Centro Formativo Professionale “Padre Marcolini” (nella foto gli studenti del Cfp Marcolini in visita alla fiera Klimahouse 2020), che fa sempre capo alla Fondazione Scuola Cattolica di Valle Camonica. Avviato nel 2013, l’indirizzo ha trovato adeguata adesione, offrendo l’opportunità a centinaia di giovani di formarsi negli ambiti artigianali e produttivi attraverso la forte interazione con il territorio e il mondo del lavoro. Il Cfp di Capo di Ponte, che comprende anche una sede distaccata a Breno, vede ad oggi iscritti 165 allievi, con 31 nuove iscrizioni per l’anno scolastico 2020/2021 e può contare sulle dotazioni economiche che Regione Lombardia mette a disposizione. Prevede un’offerta formativa molto articolata: termoidraulico, elettrico, del legno, agricolo, agro alimentare-lattiero caseario, meccanico, edile, privilegiando una sinergia tra i vari indirizzi. (l.b.)