Un centro per l'autismo
Prima di morire, Sara aveva chiesto alla sua famiglia di avverare il suo desiderio: migliorare i servizi dello Spazio Autismo frequentato dal figlio
Sara e il suo sogno si stanno fondendo in un unico grande progetto. La forza della mamma di Darfo, scomparsa a 45 anni in seguito a una malattia incurabile, ha travolto l’intera Vallecamonica. Prima di lasciare questa terra Sara aveva chiesto alla sua famiglia di avverare il suo desiderio: migliorare i servizi dello Spazio Autismo che il figlio Nicolò, 6 anni, affetto dal disturbo, già frequentava. Quest’idea ha dato un nuovo scopo di vita al marito Ettore, ai genitori e alla sorella Marcella, impegnandoli in una raccolta fondi per potenziare il centro per bambini autistici di Darfo. È nato così il Fondo Sara Pedersoli, che, attraverso varie iniziative, ha messo da parte 83mila euro. Questa cifra andrà ad integrare il finanziamento regionale e altri contributi, permettendo al Consorzio Sol Co. Camunia, che ha in gestione il “Sevizio Spazio Autismo”, di avviare i lavori di ristrutturazione dei locali, situati all’interno della grande “Casa del Fanciullo” di Darfo.
Le opere. Le opere, che termineranno a inizio maggio, costeranno in tutto 203mila euro. Va da sé che la struttura rinnovata verrà intitolata a Sara Pedersoli. Dopo la creazione del Fondo, perseguendo l’idea di Sara di offrire spazi specifici per i minori affetti da disturbi dello spettro autistico, il Consorzio e la Casa del Fanciullo hanno raggiunto un accordo: sistemare il piano terra, utilizzato in precedenza come centro di aggregazione giovanile. La “Casa del Fanciullo” ha quindi concesso in comodato d’uso per 10 anni a Sol.Co Camunia i locali. L’ente morale è presieduto dal parroco di Darfo, don Giuseppe Maffi, che, nel corso della presentazione dei lavori di ristrutturazione, ha tenuto a sottolineare come, con questo progetto, si prosegua quella missione educativa verso i minori e l’idea di una formazione rivolta ai più bisognosi che fu l’intento originario del fondatore della “Casa”, don Filippo Bassi, che nel dopoguerra ospitò oltre 250 bambini e ragazzi orfani. Gli ambienti dove si svolge il Servizio Spazio Autismo, che attualmente è frequentato da 28 utenti residenti in Vallecamonica e nell’Alto Sebino bergamasco – compreso il piccolo Nicolò – necessitano di una riorganizzazione degli spazi, di un adeguamento degli impianti e dei serramenti. L’idea è quella di rendere i locali accoglienti, luminosi, sicuri e adatti alle varie attività, di gruppo o individuali. Verranno anche create una sala d’attesa, una cucina e una zona polivalente. I lavori sono affidati alla cooperativa sociale “Detto Fatto S.C.S. Onlus” di Piancamuno, che inserisce nel mondo del lavoro persone svantaggiate. Per eventuale sostegno al progetto è possibile effettuare un bonifico sul conto corrente presso Cassa Padana, Agenzia di Montecchio, causale: Fondo Sara Pedersoli; Iban IT35H 08340 54440 000 000 302158.