Tiroide senza segreti
L'Ospedale di Esine ha messo a punto una metodica interdisciplinare per l'analisi precoce del nodulo tiroideo, molto diffuso tra la popolazione adulta, per arrivare quanto prima alla diagnosi di nodulo benigno o maligno ed alla terapia conseguente
L'Ospedale di Esine ha messo a punto una metodica interdisciplinare per l'analisi precoce del nodulo tiroideo, molto diffuso tra la popolazione adulta, per arrivare quanto prima alla diagnosi di nodulo benigno o maligno e alla terapia conseguente. Il nodulo tiroideo, infatti, è una formazione spesso invisibile ed impercettibile della ghiandola all’altezza della gola. Se il 95% dei noduli tiroidei risulta poi essere benigna, la restante percentuale può dare problemi anche gravi alla salute. La conseguenza di un nodulo tiroideo maligno, infatti, è il cancro alla tiroide, che costituisce l’1-2% di tutti i tumori, secondo i dati diffusi dalla OMS e validati anche dal Ministero della Salute. Si tratta di una forma tumorale non molto comune, con un elevato tasso di sopravvivenza ma non per questo meno insidiosa.
All'Ospedale di Esine opera una filiera diagnostico-clinica in grado di arrivare rapidamente e con metodi all'avanguardia alla tipizzazione di ogni tipo dio nodulo tiroideo. L'esame di elezione è l'ecografia tiroide, eseguita con apparecchiatura radiodiagnostica di ultima generazione, che consente un'ottima scansione per immagini dinamiche della zona del collo interessata, utilizzando gli assi sagittali, trasversali, obliqui e rotazionali, in grado di leggere con esattezza sia quantitativamente che qualitativamente la ghiandola posta nella zona del “pomo d'Adamo” e i suoi due lobi simmetrici. Il nodulo tiroideo benigno non richiede alcuna terapia, ma è necessario un monitoraggio periodico (da un paio d'anni fino a 6 mesi in casi dubbi) con ecografie ripetute. La terapia del nodulo tiroideo maligno, invece, è prima di tutto quella chirurgica, che all'Ospedale di Esine viene effettuata sia dal chirurgo generale che dal chirurgo otorinolaringoiatra. Se il tumore è molto piccolo allora il chirurgo può eliminare un solo lobo della tiroide, permettendo così la funzionalità dell'altro lobo che continua a produrre gli ormoni indispensabili (T4 – tiroxina; e T3 - triiodotironina , che vengono secreti dalla tiroide in risposta all'ormone ipofisario TSH, la cui produzione è regolata dall'ormone ipotalamico TRH).
Il complesso meccanismo di interazione ormonale ipotalamo-tiroide è indispensabile che venga preservato il più possibile ed un solo lobo della tiroide può assolvere discretamente al compito. Ecco quindi la necessità di una corretta diagnosi precoce per arrivare ad interventi chirurgici il meno possibile invasivi. Il Team dell'Ospedale di Esine che si occupa del nodulo tiroideo è composto dal radiologo, dall'anatomopatologo, dall'endocrinologo, dal chirurgo generale e dal chirurgo otorinolaringoiatra. Solo nel caso in cui serva una terapia metabolica con radioisotopi (circa il 5% dei tumori maligni della tiroide) il paziente viene indirizzato ai centri specializzati di Brescia e Bergamo. Il 100% dei casi benigno ed il 95% dei casi maligni viene quindi risolto in Vallecamonica. Attualmente la Radiologia di Esine sta ipotizzando anche uno studio osservazionale longitudinale per arrivare ad una proposta di screening di massa.