Si scaldano i rifugi bresciani
Sono 24 i Rifugi bresciani, aderenti ad Assorifugi Lombardia, sparsi tra Valtrompia e Valle Camonica
Scaldano i motori i rifugi lombardi e in particolare quelli bresciani che, dopo aver preso visione dell’ultimo decreto ministeriale, si stanno organizzando per adeguare strutture e organizzazione alle ultime disposizioni contenute nel Dpcm di maggio. Attualmente sono 24 i Rifugi bresciani, aderenti ad Assorifugi Lombardia, sparsi tra Valtrompia e Valcamonica, dove vi è il numero maggiore attorno all’Adamello. Si parte da sud con i Rifugi Cai Valtrompia in Pontogna e Piardi al Colle S. Zeno, con la struttura degli Alpini di Cimosco, dell’Alpe Rosello e il Rifugio Elena Tironi a Rosello di Sopra, si sposta sul versante opposto della Valle dell’Oglio con il Rifugio S. Fermo sopra Borno, il Baita Iseo e Malga Campione tra Ono e Cerveno, il Mola sopra Edolo e al Lago del Mortirolo nella zona omonima, per spostarsi quindi in Val Brandet e al Rifugio Apini di Val Campovecchio nelle magnifiche valli di S. Antonio. Quindi si entra nell’acrocoro adamellino partendo da sud con il Tassara in Bazena, il Passo Crocedomini e il Tita Secchi al Lago della Vacca, quindi il Maria e Franco, il Malga Stain, l’Aviolo, il Lissone e il Valle Adamé, il Premassone, il Gnutti, il Baitone e il Tonolini nella conca del Baitone, il Prudenzini nella val Miller, il Garibaldi al Venerocolo, il Bozzi al Montozzo e il Valmalza sotto il Gavia. Non ci sarà quest’estate il Rifugio Loa di Berzo Demo, distrutto da un incendio la sera dell’epifania. Altri rifugi, quali il De Marie al Volano, il Param Palé a Berzo Demo, il Medelet, l’Almici e il Palmarusso di sotto al Guglielmo, il Colombé ed Torsoleto, non aderiscono ad Assorifugi. Vicini e tributari della provincia di Brescia sono anche il Tagliaferri ed il Vivione in valle di Scalve, L’Albani in Presolana, il Pian della Palù al Pora e il Malga Doro in Val Supine. Si tratta di una catena di strutture, alcune di ottimo livello, tutte molto utili, se non indispensabili, per chi va per monti.
Il decalogo del Cai. Il Cai ha elaborato un decalogo, su indicazione della Commissione Rifugi, alla base del “Piano rifugio sicuro”, cui gli appassionati di montagna dovranno attenersi per un ritorno alla frequentazione dei rifugi alpini e appenninici all’insegna del rispetto di sé e degli altri, della responsabilità, dell’educazione e della correttezza. Eccolo: prenota il pernottamento in rifugio; prima di iniziare l’escursione, assicurati di essere in buona salute; attendi all’esterno del rifugio le indicazioni del gestore; consuma – meteo permettendo – bevande, caffè, torte e pasti veloci all’esterno del rifugio; lascia il tuo zaino e la tua attrezzatura tecnica dove appositamente predisposto dal gestore; assicurati di avere con te mascherina, guanti e igienizzante a base alcolica; utilizzali quando entri nel rifugio e comunque sempre quando non puoi rispettare la distanza di sicurezza; porta con te il tuo sacco lenzuolo o il tuo sacco a pelo per pernottare al rifugio; lavati spesso le mani ed utilizza i tuoi asciugamani personali; ricorda che il gestore può sottoporti al controllo della temperatura e che, se superiore a 37,5°c, può vietarti l’ingresso al rifugio; riporta i tuoi dispositivi individuali di protezione usati ed i tuoi rifiuti a valle.