La storia di InExodus
Exodus, l'iniziativa nata dal carisma di don Antonio Mazzi per le persone alle prese con le dipendenze, ha aperto in Valle Camonica una comunità nel 1997, trovando sede definitiva grazie ad un lascito in un'ampia struttura che dà sulla Statale del Tonale fra Malonno e Sonico. È la ‘Casa di Renzino’, dal nome di uno dei responsabili scomparso prematuramente
Exodus, l'iniziativa che fa capo a don Antonio Mazzi per le persone alle prese con le dipendenze, apre in Valle Camonica una comunità nel 1997, trovando sede definitiva grazie ad un lascito in un'ampia struttura che dà sulla Statale del Tonale fra Malonno e Sonico. È la ‘Casa di Renzino’, dal nome di uno dei responsabili scomparso prematuramente. Attualmente la comunità camuna è guidata da Fortuna Fogna, originario di Sellero-Novelle. L'idea di don Mazzi, avviata con lungimiranza a Milano, si è dimostrata efficace anche lungo la vallata dell'Oglio per cercare di porre argine soprattutto alla tossicodipendenza con la sua scia di emarginazione e morte. Col passare degli anni naturalmente l'emergenza sociale delle dipendenze, specie in ambito giovanile, si è fatta più grave e la comunità si è adattata e adeguata: alcoolismo e ludopatia sono voci che fanno parte del vocabolario di un gruppo di operatori che hanno saputo inventare nuove soluzioni e tentare nuove strade per combattere il disagio, le problematiche e ancor più le sofferenze dei 'ragazzi' (alcuni con figli a carico e storie davvero incredibili).
Sono vissuti che purtroppo rischiano di essere passati di moda, esclusi dalle agende politiche, spesso anche da quelle degli amministratori locali. Arrangiarsi è la parola d'ordine, quindi avanti con passione e volontà di non cedere, che è poi il nocciolo dell'azione educativa di Exodus. L'esempio più evidente è la nascita nell'aprile 2001 della Cooperativa InExodus, finalizzata al dopo-comunità, al reinserimento nel mondo lavorativo. Poi nel 2004 c'è il lancio dell'attività del convento di Garda di Sonico, ricavato da una casa delle suore Canossiane, acquistata e trasformata in una sorta di casa-vacanza per famiglie, gruppi, giovani o educatori alla ricerca di un soggiorno di tranquillità e riflessione. A InExodus sono collegate numerose microiniziative legate alle circostanze, alle necessità e alle opportunità del momento.
Si va dalla collaborazione con realtà economiche importanti, in campo tessile e metalmeccanico soprattutto, agli incontri con i ragazzi delle scuole superiori, dall'allevamento di animali all'orticoltura, alle visite guidate alla megacentrale idroelettrica di Edolo e al Musil di Cedegolo, alla gestione del Centro di raccolta rifiuti per conto del Comune di Edolo, alla manutenzione presso le dighe Enel, cura del verde pubblico, pulizie civili ed industriali e realizzazione di piccole opere murarie. Con forze proprie, come orgogliosamente spiega Pogna, InExodus ha potuto limitare i danni anche in questi anni di recessione e crisi. Ma ciò su cui si regge tutto questo percorso educativo e di recupero, è il riferimento cristiano, il richiamo a Gesù Cristo, quale sostegno reale per prendere finalmente in mano la propria vita e sulla scorta degli errori passati tenere dritta la barra della direzione della propria esistenza fra ricadute e nuovi slanci in una dimensione comunitaria autenticamente cristiana. Infatti, ‘grazie alla fede e a tanti amici gli anni difficili possono essere superati’, come ama osservare Pogna.