Nuovo bivacco al posto del Giannantonj
L'attuale struttura è frutto di un concorso di idee al quale hanno partecipato oltre 200 progetti da tutta Italia, all'interno del programma culturale “Aperto 2012; abitare minimo nelle Alpi"
Ha trovato una soluzione definitiva e positiva la collocazione della struttura ad alta tecnologia e completamente innovativa, frutto di un bando con concorso di idee, realizzata nell'estate 2014 che doveva essere collocato al passo Salarno in sostituzione dello storico Bivacco Giannantonj. Giunta l'ora per l'installazione nella tarda primavera del 2015 si scopre che la struttura non presenta le caratteristiche necessarie prevista dalle recenti normative antisismiche: quindi la struttura realizzata dalla ditta Albertani di Edolo e non poteva essere installata al Passo Salarno. Per la Comunità montana ed il Parco dell'Adamello, con il Cai di Brescia, rimanendo comunque una priorità il rifacimento del vecchio Giannantonj, la nuova struttura trova una collocazione più idonea in territorio di Lozio lungo il Sentiero n.6, all’interno del costituendo PLIS delle Dolomiti Camune, a quota 2016 metri. Il sentiero, attualmente percorribile in circa 9 ore senza alcuna struttura di riferimento, avrà ora un punto fondamentale di ospitalità per la sicurezza degli alpinisti.
Nel 2014 era stato presentato un primo preventivo, senza però basi concrete, di circa 30.000 euro, trasporti con l'elicottero esclusi. Ora i costi attuali finali di 86.000 euro hanno fatto storcere il naso a qualcuno. Certamente il trasporto aereo ha inciso in modo determinante sul costo finale, così come hanno inciso le nuove norme antisismiche e la riprogettazione, tre anni dopo il primo progetto di massima, i costi generali e dei trasporti aerei che, comunque, la Salarno sarebbero stati molto superiori a quelli attuali. Ora ci sarà la condivisione tra tutti gli enti coinvolti sull'intitolazione del bivacco e sulla data di inaugurazione che potrebbe essere fissata a metà settembre.
La gestione del nuovo bivacco è affidata al Cai di Cedegolo, mentre da tutti gli addetti ai lavori vengono fin d'ora fatte le raccomandazioni più severe a chi frequenta il sentiero numero 6: è un sentiero lungo, complesso, duro e non adatto a tutti. Una via più facile e accessibile è quella che consente di raggiungere il bivacco dal sentiero numero 18 dai Campelli di Schilpario lungo un pendio erboso molto ripido, percorribile in meno di due ore. L'attuale struttura è frutto di un concorso di idee al quale hanno partecipato oltre 200 progetti da tutta Italia, all'interno del programma culturale “Aperto 2012; abitare minimo nelle Alpi”. Presenta alcune soluzioni tecnologiche importanti quali la possibilità di recuperare energia eolica (con una minipala collegata ad un accumulatore interno) e solare (una fascia di zinco che raccoglie radiazioni solari da ogni possibile angolatura): tutto questo per fornire energia ad una lampada rossa ad intermittenza che permette di individuare il bivacco a distanza e soprattutto nella notte. La coibentazione delle pareti modulari è stata studiata in base ad esperienze condotte da aziende leader del settore alle temperatura molto basse, mentre la Ditta Albertani di Edolo ha realizzato la struttura rispondendo al meglio alle esigenze previste dai progettisti.