L’immagine della Beata campeggia in oratorio
“Un po’ ce l’aspettavamo: qui da noi madre Maria Troncatti era già considerata come una santa, vista la beatificazione e poi la notizia del riconoscimento di un nuovo miracolo”, così esordisce don Mauro Zambetti, parroco di Corteno, nel descrivere lo stato d’animo della comunità cortenese all’annuncio della canonizzazione. “Naturalmente speriamo che stavolta la cerimonia avvenga a Roma, così da consentirci di partecipare direttamente”, aggiunge don Mauro, alludendo al fatto che la beatificazione fu seguita a distanza, in quanto si svolse in Ecuador il 24 novembre 2012, proprio a Macas dove suor Maria aveva operato per tanti anni nella missione salesiana.
“Operato è la parola giusta − osserva il parroco − in quanto, prima di partire per la missione, si era preparata bene: era un’infermiera speciale, perché era anche un po’ dentista e un po’ chirurgo. Difatti dovette da sola affrontare con coraggio tante situazioni disperate. E con le fasciature passavano anche preghiere, immaginette e soprattutto un esempio ammirevole di calda umanità e di sensibilità cristiana”. Va detto che a Corteno l’immagine della beata campeggia con la scritta “Fiat voluntas tua” nei locali dell’Oratorio a lei dedicato nel 2012 e che la memoria della Madrecita, come era chiamata in Ecuador, è sempre viva. Due anni fa, venne addirittura organizzata dalla Parrocchia una serie di iniziative per ricordare l’ultima comparsa della beata a Corteno risalente al 1922. “Dopo quella data − spiega don Mauro − lei non ebbe più modo di tornare in Italia. Manteneva i contatti epistolari con i familiari e ancora oggi in paese vivono dei parenti. Nessuno dei parrocchiani viventi, quindi, ne conserva il ricordo diretto, ma, nonostante questo fatto che comprensibilmente riduce il coinvolgimento affettivo, in paese è ricordata con ammirazione e orgoglio”. D’altra parte a Corteno non vanno per il sottile: possono vantare un Premio Nobel, Camillo Golgi (1843-1926), un filosofo di valore, Pietro Chiodi (1915-1970) e un grande vescovo missionario, mons. Lorenzo Bianchi (1899-1983). E adesso una santa! Ora si aspetta con ansia che vengano fissate data e sede della canonizzazione.