Il Vescovo al Santuario
Il piccolo antico nobile santuario della Madonna di Cortaiolo, caro a Vione, alle sue due frazioni - Canè e Stadolina, martedì 16 è stato visitato dal Vescovo che ha celebrato la Santa Messa
Metti un giorno, anzi una sera, qualsiasi della settimana. Metti che si tratti di un fatto straordinario – e la visita del vescovo lo è di sicuro - e anche che il luogo, il piccolo antico nobile santuario della Madonna di Cortaiolo, caro a Vione, alle sue due frazioni - Canè e Stadolina -, alla Valcamonica e ai tanti turisti che passando portano fin lì la loro devozione, sia di quelli che riescono sempre a regalare emozioni, però, chi l’avrebbe mai pensato che alle 18 della sera (forse anche una mezz’ora dopo, comunque ben sopportata) di un martedì qualsiasi fosse riunita attorno alla chiesa la folla delle grandi occasioni? Invece, era tutto vero. Ad attendere il vescovo Pierantonio Tremolada, invitato dal parroco don Ermanno Magnolini a benedire i lavori di restauro esterno del bel santuario e a incontrare la comunità, c’era quasi tutto il paese, col sindaco Mauro Testini a dire la vicinanza dell’Istituzione alle vicende della comunità, con il Consiglio parrocchiale a sottolineare gli sforzi compiuti e la voglia di fare camminando in sintonia col suo parroco, con gli anziani e i giovani legati gli uni agli altri da affetti e da condivise speranze, con gli amici venuti da fuori per assicurare al paese affetto e collaborazione.
Era di martedì, ma sembrava una felice domenica di festa. Prima un canto di benvenuto, poi la preghiera e la benedizione dei lavori di restauro esterno (resi possibili dalla generosità della gente, degli alpini, di generosi “tutti importanti – ha detto il parroco – tutti già nel cuore della Madonna”), l’ingresso in santuario con sottofondo di applausi scroscianti e la celebrazione della Messa preceduta dalle commosse parole di gratitudine e di sincero affetto pronunciate da un parroco emozionatissimo ma consapevole della buona opera portata a compimento e impreziosita dall’omelia dettata dal vescovo Pierantonio in cui c’erano il senso del primo miracolo, quello di Cana, ma anche dei “normali miracoli” che la fede e l’amore del popolo riesce sempre a rendere realtà. Infine, dopo il ricordo al nuovo Santo bresciano, “quel Paolo VI a cui siamo legati e che si stimola a camminare con coraggio verso la santità” ha detto il vescovo, la benedizione impartita avendo al fianco il parroco don Ermanno, il vicario zonale parroco di Edolo don Giacomo Zani e il parroco di Sonico don Bruno Colosio. Poi, tutti nella palestra delle scuole per l’incontro conviviale, saporoso e amicale. Ed è stata una festa di popolo a cui il vescovo, volentieri, ha partecipato fino all’ultimo, fino al brindisi d’augurio e di speranza.