Fragilità: la risposta d’insieme
A Malegno inaugurati i locali della Pia Fondazione di Vallecamonica: appartamento per i disabili, Centro diurno e un piano per l’housing sociale
La Pia Fondazione di Vallecamonica è posta al confine tra Malegno e Cividate Camuno. Per questo i due Comuni hanno fatto “squadra” con i vertici della onlus per portare a termine un progetto ambizioso, che si può dire interessi l’intera Vallecamonica.
È di qualche giorno fa infatti l’inaugurazione dei nuovi locali, ricavati nell’edificio nord del grande complesso dov’era situato dipartimento di salute mentale dell’ex Asl camuno-sebina, ora trasferitosi all’ospedale di Esine.
La struttura. “All’ultimo piano c’è un appartamento per ragazzi disabili autonomi – spiega il presidente della Pia Fondazione Stefano Sandrinelli –, mentre al piano centrale trova posto il Centro diurno”. Il Centro diurno integrato accoglierà, in uno spazio da 15 posti, le esigenze degli anziani di Malegno e Cividate, ma anche di Piancogno e di Esine, con la collaborazione delle rispettive case di riposo. Un modo per fare rete e puntare a una qualità superiore, ammortizzando i costi. Al terzo piano, oltre a due appartamenti da assegnare ad anziani o disabili fragili, c’è uno spazio riservato a un progetto di housing sociale per una dozzina di utenti. In questo progetto la Pia Fondazione crede molto e spera di ottenere al più presto l’accreditamento da parte della Regione Lombardia: “Il livello di assistenza, nelle sue varie fasi, è nel complesso buono in Vallecamonica - afferma Sandrinelli - ma manca un tassello importante dell’assistenza agli anziani, che dovrebbe avere lo scopo di ritardare il più possibile il collocamento nelle case di riposo e al contempo di non lasciare sole le persone con fragilità e le loro famiglie”.
Il progetto. Ecco quindi che è stato steso, in sinergia con i servizi della rete territoriale, un progetto sperimentale, presentato in Regione, intitolato “Passo dopo passo”, che propone un percorso di presa in carico integrata e graduale dell’anziano che guardi all’aspetto sociale, ma anche a quello sanitario. Le persone che vorranno accedervi dovranno presentare domanda singolarmente o tramite i servizi sociali. La domanda verrà esaminata dall’équipe multidisciplinare della struttura, che, in collaborazione con l’utente e i suoi familiari, stenderà l’elenco dei servizi a cui l’anziano potrà accedere: dal semplice abitare protetto, ai pasti, all’assistenza, alla socializzazione fino alla riabilitazione motoria e cognitiva.
Circa mezzo milione il costo complessivo dei lavori eseguiti nella sede della Pia Fondazione, finanziati anche grazie a un contributo di 200mila euro dell’Ats Montagna, più altri fondi erogati da Fondazione Cariplo, Comunità montana e Bim di Vallecamonica.