Ex Selca: chiesti quattro anni
L'accusa pesante è quella di traffico internazionale di rifiuti
Continua con cronoprogramma preciso il percorso che si sta avvicinando alla fine nel processo contro gli ex-amministratori di Selca, l'Azienda di Forno d'Allione fallita nel 2010. L'accusa pesante è quella di traffico internazionale di rifiuti. In questo filone del processo sono estranee tutte le considerazioni relative alle tonnellate di rifiuti pericolosi ancora stoccati nell'area della ex-Selca, ancorché si sia proceduto alla messa in sicurezza dentro i capannoni e parzialmente anche all'aperto: ma rimangono lì ed l loro destino finale è ancora da scrivere. Nel filone principale del processo invece questo lunedì sono coinvolti gli amministratori della Selca accusati di traffico internazionale di rifiuti.
Il processo è iniziato alle 9 ed è continuato ininterrottamente finito alle 15.30: erano presenti i tecnici del processo, assenti gli imputati, rappresentati dagli avvocati Gianluigi Bezzi e Alessandro Stefana, e le parti civili, rappresentate dall'avvocato Francesco Mennini. Il nuovo pm Mauro Leo Tenaglia che ha sostituito il collega Alberto Rossi, scomparso ad inizio anno, al termine del suo intervento ha avanzato al richiesta di condanna a 4 anni per i fratelli Ivano e Flavio Bettoni, amministratori della Selca, accusati di aver miscelato sostanze pericolose senza autorizzazioni e di non aver rispettato le normative relative al trattamento dei rifiuti. E' stata contestata anche la transnazionalità del reato visto che i rifiuti arrivavano dall'Australia e poi finivano anche nei Balcani. Si tratterebbe di 23mila tonnellate di celle elettrolitiche contenenti cianuri e floruri finite nell'impianto della Selca tra il settembre del 2009 e il febbraio del 2010.
In questi due anni di percorso giudiziario è stata affrontata una situazione molto complessa e nell'udienza odierna il pubblico ministero con l'avvocato di parte civile hanno cercato di sostenere gli atti a favore della sussistenza del reato, dopo 2 anni di considerazioni e valutazioni condotte in punta di fioretto. Il giudice Maria Chiara Minazzato ha ascoltato l'intero dibattimento e ha rinviato la replica del pm agli avvocati della difesa a lunedì 16 febbraio alle 9. Dopo di che il Giudice dovrebbe fissare una data definitiva nella quale è attesa la sentenza, chiudendo almeno in primo grado questa estenuante partita. Per quanto ancora presente nell'area industriale di Selca, pari a 45.000 metri cubi di rifiuti da rimuovere e smaltire, la partita invece è ancora tutta aperta.