Csi: la solidarietà passa dallo sport
Viaggio di ricognizione in Africa per il Csi Vallecamonica, in vista dell’ennesima spedizione di volontariato sportivo nella prossima primavera. Nei giorni scorsi, infatti, il vicepresidente Tomaso Bottichio, insieme a Chiara e Antonio, è volato nel Kivu, la regione della Repubblica Democratica del Congo dove, da ormai 15 anni, il comitato camuno è impegnato in un progetto di solidarietà, concreta declinazione del format nazionale di “Csi per il mondo”.
“La solidarietà è da considerarsi valore fondativo del nostro comitato – ha commentato il vicepresidente, Tomaso Bottichio, fresco di ritorno in Valle Camonica dopo il viaggio nel Kivu –. Per quanto riguarda le nostre attività in Congo, tutto nacque nel 2006 grazie all’incontro con padre Gianni Pedrotti, nativo di Cortenedolo, cresciuto a Esine e diventato poi missionario saveriano. Tramite il nostro assistente spirituale don Aldo Mariotti, padre Gianni ci raccontò la sua missione e ci chiese aiuto per la scuola in cui prestava servizio: è in questa occasione che abbiamo inviato i primi materiali sportivi in Congo. Nel 2008, abbiamo affrontato il primo viaggio. Toccata con mano la realtà del Kivu, ci siamo interrogati su come questa collaborazione potesse proseguire negli anni diventando vera occasione di incontro, scambio e relazione”.
La missione è continuata anche nonostante la pandemia, che ha bloccato la possibilità di viaggiare, ma non la voglia di mantenere vivi i rapporti. Un sentimento solidale che ha coinvolto tutte le realtà sportive legate al Csi Vallecamonica, impegnate negli anni in raccolte fondi o di materiali da inviare in Congo. Una decina, invece, i camuni partiti alla volta del Kivu. “Nei prossimi mesi inizierà la formazione dei volontari che vorranno vivere un’esperienza di tre settimane nell’agosto del prossimo anno – continua –. È un’esperienza che cambia la vita: bisogna fin da subito accettare che questa avventura ci trasformi nel profondo. Io stesso sono partito con tanti interrogativi, ma quando si vivono relazioni di questo tipo le priorità di tutti i giorni cambiano radicalmente. È una sfida soprattutto con se stessi”.
Nelle parole del vicepresidente si percepisce grande soddisfazione per quanto messo a frutto in questi anni. “Oggi, in questi centri giovanili, ci sono campi da calcio e di basket. Vedere tradotto il nostro lavoro in una cultura completamente diversa dalla nostra è molto bello. Tanti passi in avanti sono stati fatti, per esempio, nell’ambito sportivo per diversamente abili: grazie ad attrezzature e operatori formati, tutti possono divertirsi. Altra crescita rilevante è nell’attività femminile, con la presenza di donne non solo in campo ma anche nei ruoli dirigenziali. È un lavoro che richiede molta pazienza perché i tempi sono lunghi, ma che regala grandi emozioni”.
Tra gli incontri programmati in questo ultimo viaggio, anche quello con suor Natalina Isella, religiosa lombarda delle Discepole del Crocifisso, impegnata nella città di Bukavu prima con le famiglie povere e gli ex bambini-soldato e poi nell’alfabetizzazione delle donne. Il Csi Vallecamonica da anni si impegna al sostegno della sua Casa Ek’Abana, la “Casa delle bambine”, un progetto di accoglienza per le bambine accusate di stregoneria partito nel 2002: parte dell’abbondante materiale sportivo raccolto in questi mesi, frutto delle donazioni delle varie società sportive, è stato consegnato proprio in questa ultima spedizione. Dalla fondazione, oltre 500 bambine sono state accolte, con una media di 2 nuove bambine ogni mese e un totale di più di 40 accoglienze all’anno.