Chiusura Scuola di Valle Camonica
La lettera di don Mario Bonomi, vicario episcopale territoriale della Valle Camonica e Franciacorta, circa la chiusura dell’Istituto tecnico e della Secondaria di primo grado della Fondazione Scuola Cattolica di Valle Camonica
“Alla Chiesa di Vallecamonica scrivi che…”. Facendo eco alle 7 lettere delle singole chiese dell’Asia Minore presenti nel libro dell’Apocalisse alle quali il nostro Vescovo richiama per una lettura spirituale, sapienziale del tempo che viviamo, in qualità di Vicario episcopale territoriale vorrei far giungere una riflessione relativamente alla chiusura dell’Istituto tecnico e della Secondaria di primo grado della Fondazione Scuola Cattolica di Valle Camonica.
Proviamo, come comunità cristiana tutta, a dire una parola, una parola – secondo lo stile dell’Apocalisse – di ringraziamento, di rammarico e di consolazione.
Innanzi tutto una parola di ringraziamento, per le nostre suore Dorotee di Cemmo, che hanno iniziato questa esperienza, per la Fondazione che ha raccolto il testimone, per le famiglie che hanno scelto questa scuola, perché luogo di formazione, oltre che di istruzione; per gli studenti che l’hanno abitata e l’hanno vissuta come casa loro; per i docenti e il personale, che con passione e dedizione hanno lavorato e costruito questa scuola; per tutti coloro che, in tanti e diversi modi, non hanno mai fatto mancare la loro attenzione e la loro presenza.
Poi una parola di rammarico, perché, proprio per quanto poc’anzi detto, ancora più grande e profondo è il dolore e la tristezza per la chiusura di queste due esperienze di vita, prima ancora che scolastiche. È una perdita grave. È vero che la sostenibilità economica era divenuta (nonostante tanti sforzi profusi) non più gestibile. Ma questo non toglie l’amarezza e il senso di sconfitta che tutti viviamo, perché è come un lutto, come la perdita di una creatura di questa terra e di queste comunità cristiane.
E poi, infine, una parola di consolazione, perché desideriamo che tutto questo travaglio (doloroso) possa partorire vita e non vento, come dice il profeta Isaia. Perché non solo accompagneremo e sosterremo tutti gli sforzi già in atto per rendere meno traumatico possibile il passaggio degli studenti in altre scuole; non solo ascolteremo e ci faremo vicini alle fatiche e al dispiacere dei genitori che avevano affidato i loro figli e confidato in queste percorsi per il loro cammino di crescita; non solo ascolteremo e dialogheremo con i docenti e il personale che, purtroppo, dovrà ritrascrivere la propria esperienza non solo lavorativa in questo momento già così faticoso di suo; non solo collaboreremo e incentiveremo l’esperienza del Centro di Formazione Professionale (che continua), nonché i servizi educativi che la Fondazione ha già messo in campo e ancor più metterà a servizio del territorio tutto; ma come comunità cristiane di Vallecamonica ci impegniamo già ora a cercare tutti insieme – in rete con le altre esperienze scolastiche cattoliche presenti, quelle dell’infanzia e la primaria di Cogno – anche nuove strade per continuare e promuovere un’esperienza formativa, educativa e scolastica, che continui a scaturire dal cuore del Vangelo.
Perché convinti che la scuola cattolica è un’espressione privilegiata della carità intellettuale e del servizio ai piccoli, solo come Chiesa, uniti a nostro Signore e uniti tra di noi, nelle diverse e ricche forma che il cristianesimo in Valle ha (dalle parrocchie, agli istituti religiosi, agli oratori, a tutte le scuole cattoliche, alle cooperative, alle fondazioni, ecc.) potremo essere fedeli alla missione che abbiamo ricevuto, quella di rendere visibile oggi la presenza dell’Amore di Dio per questa umanità”.