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Calvisano
di REDAZIONE 21 giu 2019 10:00 Ultimo aggiornamento 21 giu 2019 07:59

Tutti abbiamo sangue rosso 2 a Calvisano

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Con i richiedenti protezione internazionale e gli operatori della cooperativa Kemay, in scena questa sera alle 21 nella sala Polivalente di Calvisano, anche alcuni rappresentanti della comunità locale. Lo spettacolo, proposto in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, è nell'ambito della campagna #IOACCOLGO

Il 2018 ha visto protagonista sui palcoscenici di Brescia e provincia e di alcune città d’Italia la drammatizzazione teatrale Tutti abbiamo sangue rosso, ideata e interpretata da 14 richiedenti protezione internazionale con gli operatori e operatrici della Cooperativa Sociale Kemay.

Per "Tutti abbiamo sangue rosso 2" – in bianco e nero, insieme ai richiedenti asilo anche alcuni rappresentati della comunità di Calvisano: non più una sorta di compagnia teatrale che si muove nelle comunità, ma un fondersi tra migranti e comunità, dove il muro tra un “noi” e “loro” si fa ponte. Il teatro viene scelto infatti come via per sensibilizzare e arrivare al cuore delle persone: attraverso l’esperienza che si fa testimonianza e quindi storia, riconosciamo che “l’altro sono io e che la sua storia è la mia”.

L’appuntamento, proposto da Cooperativa Kemay insieme a Caritas Diocesana di Brescia, con il sostegno della Diocesi di Brescia – Ufficio per i migranti e Associazione Centro Migranti e in collaborazione con la parrocchia San Silvestro Calvisano e Associazione Ideando, è questa sera alle 21presso la Sala Polivalente di Calvisano in via San Michele.

La serata è realizzata, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato (20 giugno) nell’ambito della campagna #IOACCOLGO che nasce su iniziativa di 42 organizzazioni sociali italiane e internazionali, tra cui Caritas Italiana, per dare la visibilità a tutte quelle esperienze diffuse di solidarietà che contraddistinguono il nostro Paese, centinaia di esperienze diverse che la campagna vuole mettere in rete, perché siano condivise e riprodotte, perché finalmente vengano conosciute, se ne dia notizia, l’opinione pubblica ne prenda consapevolezza (www.ioaccolgo.it).


REDAZIONE 21 giu 2019 10:00 Ultimo aggiornamento 21 giu 2019 07:59