Teatro San Desiderio: La fine di Osip Mandel’stam
In scena il poema di Dante dalla prospettiva del poeta russo Osip Mandel’stam deportato nelle prigioni e nei lager sovietici perché contro il regime di Stalin
“La fine di Osip Mandel’stam, poeta. All’inferno non si canta. Seconda operina radiofonica di Antonio Fuso”: “Scena sintetica”, l’associazione teatrale diretta da Antonio Fuso e che opera nel teatro di San Desiderio, nel cuore della città, in via Gabriele Rosa 4 a Brescia, prosegue il suo percorso di ricerca, cominciata nel giugno 2013, che ha occupato due stagioni denominate “Tempo di poesia”. Il programma di maggio: il 27 e 28 alle 20.30 e il 29 alle 17,30. A giugno si va in scena il 10, l’11 e il 12 alle 17.30. Ci sono due inferni, uno è quello dantesco, l’altro è quello dei gulag. Lo spettacolo affronta il poema di Dante dalla prospettiva del poeta Osip Mandel’stam, deportato nelle prigioni e nei lager sovietici perché contro il regime di Stalin. Una visione quantomai contemporanea, in cui le parole del poeta fiorentino si intrecciano con quelle del poeta russo “scomparso” durante le cosiddette “purghe staliniane”. Si tratta di una “lectura Dantis” al lume di Mandel’stam e del suo preziosissimo saggio Razgovor o Dante (Conversazione su Dante). Scrive Brodskji: “Osip Mandel’stam fu, si è tentati di dire, un Orfeo moderno; spedito all’inferno non fece più ritorno”. L’inferno del titolo è la Kolyma, una vasta e impervia regione che il fiume omonimo attraversa prima di sfociare nel Mare Siberiano Orientale. Per i condannati era sinonimo di gulag di non ritorno . Un efficace, dolorosissimo sguardo sulla condizione dei detenuti, in questo tristemente noto campo di lavori forzati lo troviamo nel celebre libro I racconti della Kolyma di Varlam Šalamov(1907-1982) il quale trascorse 17 anni nelle prigioni e nei lager sovietici. In uno di questi racconti, Cherry- brandy, vi si trova il ritratto di Mandel’stam colto alla fine della vita, nel campo d transito di Vladivostok in attesa di essere trasferito alla Kolyma, che non raggiungerà mai. Per ulteriori informazioni www.scenasintetica.it.