Scarafaggi a Cernobyl
Mercoledì 26 agosto alle 21 nel chiostro di San Cristo va in scena lo spettacolo "Scarafaggi a Cernobyl" di Giuseppe Marchetti con Giuseppe Marchetti, Maurizio Pasetti e la voce narrante di Livia Castellini. L'iniziativa rientra nella serie Teatro dell'Anima della rivista Missione Oggi.
Due libri hanno contribuito alla stesura di questo dialogo a distanza tra il figlio e il padre morto a causa della catastrofe di Cernobyl’.
Il primo, Preghiera per Cernobyl’ di Svetlana Aleksievic (nella foto), Premio Nobel per la letteratura 2015, ha procurato la “cronaca” di quei disperati avvenimenti attraverso la testimonianza di chi quel disastro l’ha vissuto sulla propria pelle. Cronaca di eroismi, di morte, di malattie, di sofferenze, di ingiustizie, di rancore ma anche di amore e di speranza.
Il secondo libro, Una passeggiata nella Zona di Markijan Kamyš, mostra “Cernobyl’ dopo Cernobyl’” e ha fornito la “situazione” drammaturgica su cui è stato costruito il testo e lo spettacolo. Il figlio di uno dei cosiddetti liquidatori di Cernobyl’, una ventina di volte l’anno, fa il turista clandestino nella Zona di Cernobyl’ e dei villaggi vicini, dove non si può accedere per il rischio radioattivo e dove suo padre, fisico nucleare e ingegnere dell’Istituto di Ricerca nucleare di Kiev, ha incontrato la morte per essere accorso subito sul luogo del disastro.
Perché il figlio se ne va in giro tra i villaggi abbondonati, le case vuote, abitate dalle fotografie di chi è stato mandato via, evacuati dalla sera alla mattina? A quale domanda sta cercando la risposta? Evidentemente tutte le parole che sono state dette su quel disastroso incidente non colmano la sua angoscia di figlio della generazione di Cernobyl’. La risposta gli giunge da lontano, quando pensa a Cernobyl’ dal punto di vista del futuro, quando guarda quel disastro dal punto di vista della storia non ancora avvenuta. Allora tutto si spiega e concatena.