Piace il "Nido" del Telaio
Apertura lo scorso 22 ottobre per "Storie in famiglia". Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Colonna di via Chiusure a Brescia
Una canzone di alcuni anni fa diceva “Non abbiamo bisogno di parole” per “spiegare quello che è nascosto in fondo al nostro cuore”. Così avviene anche in “Nido”, ultima produzione del Teatro Telaio di Brescia a conclusione della “Trilogia degli affetti”, che ha debuttato in prima bresciana al Cinema Teatro Colonna lo scorso22 Ottobre.
“Nido”, portato recentemente al Festival Internazionale di Teatro Ragazzi di Bucarest, è uno spettacolo silenzioso e pacato, fatto di movimenti sincronizzati, di cinguettii, di sguardi, di abbracci, che fa ridere i bambini e riflettere gli adulti, il tutto accompagnato dal piano (musiche curate da Alberto Forino) che in sottofondo scivola via, ora lieve ora più ritmato.
Due gazze entrano in scena zampettando con grazia, mentre dal cielo un uovo scende lentamente per poi precipitare improvvisamente tra le braccia (zampe?) delle gazze-genitori. Un dono, cercato e improvviso, subito accolto e amato. Così inizia questa storia d’amore, con l’arrivo di una nuova creatura che spalanca lo sguardo del cuore e mette in moto la dinamica della famiglia. Una storia che si costruisce giorno per giorno, fatta di sali e scendi, di carezze, di piccole tensioni a volte, che non diventano mai però il motivo per la fuga ma, anzi, costituiscono ogni volta lo slancio per una ripartenza sempre più decisa.
I due uccelli naturalmente non parlano, cinguettano mentre continuano inesorabili nella costruzione del nido per il loro uovo piovuto dal cielo. Il nido è una realtà fisica e palpabile, ma anche un posto dove il cuore si sente bene, a proprio agio, a casa. Ed è questo che le due gazze cercano di costruire, con i listelli di legno da montare in stile Ikea, per costruire la casa, e con il linguaggio del cuore, capace di entrare nell’altro e di toccarlo nel punto più profondo.
Poi, inevitabilmente, i pasticci succedono, in “Nido” come nella vita, si cade e ci si rialza, la casa crolla ma è sempre bello ricostruirla.
Bravissimi i due attori Michele Beltrami e Paola Cannizzaro e deliziosa la regia di Angelo Facchetti, che con l’uso di pochi e semplici materiali (il legno, i costumi, i becchi delle gazze, l’uovo) riesce a dar voce alle emozioni e ai sentimenti. E soprattutto a dare un senso ad una storia d’amore, che coinvolge non solo metaforicamente il pubblico, chiamato anch’esso sul palco a contribuire alla costruzione del nido. Il risultato però non cambia, anche i chiamati dalla platea non cambiano l’andamento della storia, la casa si monta e si disfa continuamente.
E alla fine, quasi sull’orlo della disperazione, papà gazza scaglia un ramoscello contro una tavola di legno. Il ramoscello si impianta nel legno e diventa, finalmente, pur così magro e scarno, il luogo in cui l’uovo può adagiarsi e crescere abbracciato dall’amore dei propri genitori. Un amore che, “Nido” ci insegna, non è mai quieto ma è sempre in divenire, chiede di ripartire continuamente, mettendosi sempre in discussione, senza cedere mai. Un amore così richiede tenacia, forza ma soprattutto una visione, uno sguardo in profondità, un ideale che vada oltre l’orizzonte.
Spettacolo suggestivo e delicato “Nido”, al quale hanno contribuito anche Giuseppe Liuzzi (scenografia e oggetti), Giovanna Allodi (costumi), Alessandro Mor (consulenza per la partitura fisica) e Mauro Faccioli (scenotecnica). Con “Nido”, molto apprezzato dal numeroso pubblico che ha riempito il Colonna in ogni ordine di posto, il Telaio ha inaugurato la 21 esima edizione di “Storie Storie Storie”, tradizionale percorso teatrale per bambini e ragazzi che da Brescia girerà per tutta la provincia fino al 20 Aprile.