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Brescia
di CARLO TAGLIETTI 16 gen 2023 18:10

Il Paradiso inaspettato

Dal 19 gennaio sono diverse le date in provincia per la rappresentazione teatrale portata in scena da Sergio Mascherpa

“Il Paradiso inaspettato” di Lucilla Perrini con Sergio Mascherpa va in scena, per la sezione teatro e memoria, giovedì 19 gennaio alle 21 al Teatro Gaber di Castel Mella.

Nel 1940 viene aperto a Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il più grande campo di concentramento in Italia: 92 baracche, 4.000 ebrei e antifascisti da tutto il mondo. Uno spazio infinito, perso tra le colline e i casolari dei contadini calabresi.

Venerdì 20 gennaio viene proposto alle ore 21 presso il Teatro Cinema Ideal di Castenedolo. Venerdì 27 gennaio, sempre alle 21, viene proposto a Gussago (Sala Togni). Il 30 gennaio va nella Sala della Comunità di Villanuova e martedì 31 gennaio al Ctm di Rezzato.

Filo spinato, turche improvvisate nella terra: il progetto del campo, realizzato in una zona da bonificare, era fatto a immagine e somiglianza di quello di Dachau.

E fin qui, nulla ci stupisce. Dal campo passarono migliaia di persone. Eppure nessuno di loro, ebrei per la maggior parte, ma anche greci, albanesi, cinesi, giapponesi, neozelandesi e australiani, subì violenza, nessuno venne mandato in un campo di sterminio. Se, nello stesso periodo, 1940-1943, nel campo italiano della Risiera di San Sabba, a
Trieste, si contano 5.000 vittime, qui a Ferramonti morirono quattro uomini, vittime collaterali di uno scontro aereo avvenuto nei cieli di Tarsia.
Erano senza libertà, costretti in un campo e alla fame, ma vennero trattati con rispetto e con dignità. All’interno del campo si mantenevano uniti i nuclei familiari. C’erano scuole per i bambini, una biblioteca, squadre di calcio e di pallamano organizzate in tornei, orchestre che si esibivano in concerti, compagnie teatrali con una loro
programmazione. C’era libertà di culto: una chiesa cattolica e tre sinagoghe. C’era un parlamento. Un vero paradosso: nell’Italia fascista, sotto dittatura, esisteva un campo di concentramento dove si riuniva regolarmente e in modo democratico un
parlamento. Si celebrarono matrimoni e nacquero molti bambini, bambini che, ora uomini anziani, continuano da tutto il mondo a ritornare in questo piccolo paese calabrese per ricordare e ringraziare.

Una storia dimenticata, eppure sorprendente: grazie al comando che dirigeva il campo con grande umanità, agli internati che seppero, nonostante tutto, utilizzare al meglio in termini di creatività e di crescita la loro prigionia, alla gente di Tarsia, che aiutò e rischiò la vita per gli ebrei, Ferramonti fu davvero un “paradiso inaspettato” come scrisse il Jerusalem Post.

Quella di Ferramonti, raccontata da Mascherpa, è una storia che commuove, che ci aiuta, anche in questo momento difficile, a credere che le scelte di ognuno di noi possono fare la differenza.

La rappresentazione dura 60 minuti. Le scene sono di Giacomo Andrico, i costumi di Mariella Visalli, le musiche originali di Claudio Smussi, le luci di Nicola Ciccone.

Per avere ulteriori informazioni su Teatro Laboratorio, contattare i numeri 320.3509376 - 030.302696, scrivere a 
info@teatrolaboratoriobrescia.net o consultare il sito teatrolaboratoriobrescia.net.


CARLO TAGLIETTI 16 gen 2023 18:10