I sonetti: la tragedia più dolorosa
In scena sino al 25 marzo al teatro Santa Chiara-Mina Mezzadri la settima produzione del Centro teatrale bresciano
“La più estrema e dolorosa tra le tragedie di Shakespeare”, così Valter Malosti, regista della settima produzione del Centro teatrale bresciano, in collaborazione con Teatro Piemonte Europa e Teatro di Dioniso, descrive “Shakespeare/Sonetti”, in scena al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri di Brescia fino al 25 marzo.
Combinazioni. Quello proposto da Malosti è uno spettacolo trasversale, giocato su combinazioni imprevedibili di movimento e parola, in perenne dialogo con la musica e il suono. Una ricerca sul linguaggio poetico di Shakespeare e sulle possibilità di dialogo tra le arti della scena. Enigma filologico, impenetrabile documento, lettera d’amore a un destinatario sconosciuto, i Sonetti, in questo spettacolo, diventano a pieno titolo uno dei testi teatrali shakespeariani: forse l’unico vero monologo maschile della teatrografia del bardo (considerando il lungo flusso di coscienza di Lucrezia nel poemetto a lei dedicato come pendant femminile).
Lingua. L’ordine dei componimenti viene ricostruito in una nuova lingua e una nuova drammaturgia, un complesso romanzo d’amore con quattro figure e una sola voce: con il Narratore dei Sonetti, Shakespeare crea infatti uno dei suoi grandi protagonisti, un personaggio clownesco e sboccato, straziante e disperato, di allucinata modernità. Una fra le più complesse e grandiose opere di poesia dell’età moderna diventa in questo spettacolo un altare sacrificale, un evento di grazia e furore, canto, lamento e beffa, che anticipa i grandi canzonieri d’amore del Novecento, da Auden a Pasolini, da Salinas a Testori. “I Sonetti – afferma Valter Malosti che si è occupato della traduzione italiana e dell’adattamento in collaborazione con il drmmaturgo Fabrizio Sinisi – sono la più estrema e dolorosa fra le tragedie shakespeariane: nel personaggio del Narratore, Shakespeare mette in scena il dissidio insanabile fra gli opposti, il contrasto fra luce e ombra, ordine e caos, delirio e realtà, amore e morte. Ma è proprio in questo nodo irrisolvibile che accade la poesia: inscenati come testo teatrale, i “Sonetti” diventano un dibattito per voce sola e corpi, uno spazio instabile e irrequieto popolato dai fantasmi di uno solo che diviene moltitudine”.
Dramma. In questi sonetti, letti come un dramma. Valter Malosti dà vita a uno spettacolo che è anche una ricerca sul linguaggio poetico di Shakespeare e sulle possibilità di dialogo tra le arti della scena, che si avvale delle coreografie di Michela Lucenti, tra le più importanti esponenti del Teatro - Danza europeo. Con Valter Malosti e la Lucenti sono in scena Maurizio Camilli, Marcello Spinetta ed Elena Serra; le scene e i costumi sono di Domenico Franchi, le luci di Cesare Agoni e il suono di Edoardo Chiaf. Lo spettacolo è inserito nella rassegna “La palestra del teatro”, realizzata grazie al sostegno dalla Fondazione Asm e del Gruppo A2A di Brescia. Ulteriori informazioni su “Shakesperare/Sonetti” settima produzione stagionale del Ctb sono disponibili sul sito www.centroteatralebresciano.it.