Zocco di Erbusco: Circolo di Mcl in festa
La nostra Carta Costituzionale inizia con: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro…” (art. 1) e sempre nei principi fondamentali della Carta si legge: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. (art. 4).
In alcune aree del nostro Paese questi principi sono ancora lungi dal divenire. I giovani faticano a trovare un lavoro, alcuni sono costretti ad andare all’estero.
Da 40 anni a questa parte il Circolo del Movimento Cristiano Lavoratori di Zocco-Spina, festeggia, nella frazione del Comune di Erbusco, la festa dei lavoratori.
Alla presenza delle Autorità civili e militari, don Bruno Colosio, parroco di Zocco, ha benedetto la lapide marmorea posta, su via Consolare, il primo maggio 1983, novantesimo anniversario dell’emanazione dell’Enciclica “Rerum Novarum”.
Accompagnati dalle note della “Zocco Band” il folto corteo si è snodato per le vie della frazione dove ha raggiunto la fabbrica “TexTre” dove, don Andrea Dotti, assistente ecclesiastico MCL, ha celebrato la Santa Messa.
Nell’Omelia, don Andrea, ricordando la figura di San Giuseppe lavoratore, ha ricordato che spetta all’uomo ed alle donne il coltivare e custodire il progetto di Dio iniziato con la creazione del mondo. In ogni azienda ed ogni luogo di lavoro -ha sottolineato don Dotti- riecheggia quel mandato iniziale in cui Dio dice che si fida dell’uomo.
Terminatala Celebrazione è toccato al Sindaco di Erbusco, Ilario Cavalleri, ed alla Presidente provinciale MCL, Margherita Peroni, mettere l’accento, con il loro discorsi, dell’importanza di un lavoro sicuro ed adeguatamente retribuito che permetta la crescita della società.
La festa è stata anche il momento per ringraziare Giuseppe Giudici per i suoi 40 anni di guida del Circolo MCL di Zocco-Spina.
Ponendo il lavoro ed i lavoratori sotto la protezione di San Giuseppe, auspichiamo che infortuni e morti sul lavoro, non necessari per lo sviluppo economico, siano definitivamente debellati.