Verità e carne nell’era dell’AI
L’Istituto Madonna della Neve di Adro, in collaborazione con la rivista Dialoghi Carmelitani e con il Movimento Ecclesiale Carmelitano, ha organizzato, il 29 gennaio alle ore 20.45 nei locali della scuola un incontro dal titolo “Dialoghi sul digitale. Verità e carne nell’era dell’intelligenza artificiale” per riflettere e interrogarsi sui risvolti educativi e antropologici che la sfida dell’intelligenza artificiale pone. Protagonisti del confronto, moderati dal nostro direttore, saranno il professor Alessio Musio, docente di filosofia Morale all’Università Cattolica di Milano, e il professor Luca Sighel, dirigente dell’Istituto Madonna della Neve di Adro. La rivoluzione digitale, come ha scritto il Papa nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali pubblicato il 24 gennaio in occasione della memoria liturgica di san Francesco di Sales, “può renderci più liberi, ma non certo se ci imprigiona nei modelli oggi noti come echo chamber”, cioè quel fenomeno per cui non esiste la verità dei fatti, perché ciascuno ha selezionato e riceve solo le notizie e i commenti con i quali concorda a priori. “Non è accettabile che l’uso dell’intelligenza artificiale conduca a un pensiero anonimo, a un assemblaggio di dati non certificati, a una deresponsabilizzazione editoriale collettiva. Come rendere più trasparenti i criteri alla base degli algoritmi di indicizzazione e de-indicizzazione e dei motori di ricerca, capaci di esaltare o cancellare persone e opinioni, storie e culture?”, prosegue Francesco: “Come garantire la trasparenza dei processi informativi? Come rendere evidente la paternità degli scritti e tracciabili le fonti, impedendo il paravento dell’anonimato? Come rendere manifesto se un’immagine o un video ritraggono un evento o lo simulano? Come evitare che le fonti si riducano a una sola, a un pensiero unico elaborato algoritmicamente?”. “Dalle risposte a questi interrogativi – sostiene il Papa – capiremo se l’intelligenza artificiale finirà per costruire nuove caste basate sul dominio informativo, generando nuove forme di sfruttamento e di diseguaglianza; oppure se, al contrario, porterà più eguaglianza, promuovendo una corretta informazione e una maggiore consapevolezza del passaggio di epoca che stiamo attraversando, favorendo l’ascolto dei molteplici bisogni delle persone e dei popoli, in un sistema di informazione articolato e pluralista”.
A settembre “Dialoghi Carmelitani” ha dedicato proprio un approfondimento al tema dell’intelligenza artificiale e a come si stiano trasformando le nostre vite e la percezione che abbiamo di noi stessi. “L’AI (Artificial intelligence) ha un impatto enorme – afferma il prof. Luca Sighel – sui nostri contesti quotidiani, lavorativi, relazionali, economici, ma ancor di più sulla comunicazione, educazione ed istruzione. È urgente che la scuola e gli educatori ingaggino questa epocale sfida che li costringe a ridefinire cosa siano competenza, conoscenza, cultura e intelligenza”. “La rivista trimestrale è nata – spiega Luca Sighel – circa 20 anni fa nel cuore del Movimento Ecclesiale Carmelitano da una passione e da un’esigenza: il desiderio che l’esperienza cristiana, vissuta da laici e consacrati nella riscoperta del carisma e dell’identità carmelitana, si potesse confrontare e potesse dialogare a 360° con la realtà del mondo e della Chiesa e avesse qualcosa da raccontare e da dire. Da subito la sfida si è rivelata quella di accettare le provocazioni dei nostri tempi, di trattare temi cruciali di attualità e di gettarsi in un serrato confronto con le emergenze che dalla nostra società e dai suoi mutamenti emergono”. Dialoghi è approfondimento culturale, “è attualità dagli scenari più complessi e drammatici del mondo, è il paragone con tante voci di studiosi e personaggi della cultura, che, negli anni, hanno incontrato la redazione e si sono coinvolti in un dialogo su temi decisivi nel dibattito culturale contemporaneo: da Stefano Zamagni a Giuseppe Noia, da Domenico Quirico a Gustavo Charmet, da Massimiliano Panarari a Angelo Panebianco. Questi e molti altri sono stati incontri che hanno fatto crescere e maturare il confronto e aperto nuovi spunti di riflessione e di pensiero. Ma Dialoghi è anche altre rubriche e recensioni su letture, cinema, musica e teatro. Ci piace pensarlo – conclude Sighel – come un campo aperto, un work in progress, la progressiva maturazione di un’esperienza di vita e di cultura”.