Un tour tra i borghi di Corte Franca
Borgonato, Colombaro, Nigoline e Timoline. Sono i quattro borghi che confluiscono nel comune di Corte Franca. Siamo nel cuore della Franciacorta, dove degradano le dolci colline moreniche del Sebino, disposte sulle antiche cerchie collinari che i ghiacciai lavorarono in epoche diverse. Un territorio ampio, in cui si alternano verdi campagne e lunghe distese di viti, zone produttive e aree naturali ben protette, agevolate da un clima mite, fresco e ventilato influenzato dall'ottima posizione geografica, subito a sud del lago. Un territorio ricco di gioielli ambientali, artistici, storici ed enogastronomici che si sono svelati nel corso di un press tour organizzato dal comune con il supporto della pro loco PromoCorteFranca.
“L’unificazione dei quattro comuni avvenuta nel 1928 – spiega il sindaco, Anna Becchetti – ha dato origine a quello che oggi noi tutti conosciamo come Corte Franca. Una dimostrazione che l’unione fa la forza e che ci si può unire sotto un’unica bandiera senza perdere la propria identità ed è giusto che ogni frazione mantenga la propria identità”.
Il tour è iniziato con la scoperta del Borgo Antico San Vitale. L’area, di grande interesse storico, è un esempio di restauro sapiente portato a termine dopo un’indagine archeologica e utilizzando tecniche e materiali della tradizione dove oggi è possibile ammirare l’armonia che fa convivere edifici medievali e sobri interventi contemporanei. Al centro di quest’area si trova la Distilleria dove si può intraprendere un viaggio nella storia della distillazione, tra bottiglie storiche e alambicchi dalle fogge curiose, alla scoperta dei diversi metodi di estrazione. Nel Borgo apre il Ristorante Due Colombe, che la sapiente cura dello chef Stefano Cerveni ha portato all'eccellenza della Stella Michelin. La tappa successiva conduce alla Riserva Naturale Torbiere del Sebino, alla scoperta di quella che è considerata un’area prioritaria per le biodiversità. Un'area da visitare portandole il dovuto rispetto, perché ci insegna quello che la natura può fare crescendo senza essere contaminata dall’uomo.
La serata è piacevolmente passata nelle sale del Ristorante Vivilo, dove lo chef Lorenzo Tagliabue e il maestro pasticcere Giovanni Cavalleri organizzano esperienze gourmet, in un ambiente rilassante con vista sulle vigne circostanti. Tappa conclusiva del primo giorno, il Ristorante Albergo Santa Giulia, storica dimora ottocentesca, luogo di indiscutibile esclusività, bellezza e fascino, situato a Timoline, nella parte più antica del Borgo. Da qui si è partiti per la seconda giornata di visita dedicata inizialmente a storia e arte. Situata alle pendici del monte che chiude a nord l'abitato, si sono potute ammirare le bellezze della antichissima Chiesa di Sant’Eufemia, luogo del cuore FAI e di forte devozione, protagonista di un recente restauro conservativo degli affreschi di Floriano Ferramola. A pochi passi, tra colline e vigneti, si raggiunge il maestoso Palazzo Torri, splendida villa nobiliare del Seicento, protagonista di un rinnovo settecentesco con arredi e decori barocchi, prima di essere arricchita ed ampliata dalla famiglia di cui porta il nome alla fine dell’Ottocento, fino a farla diventare un “cenacolo culturale” frequentato da intellettuali e aristocratici delle più importanti famiglie bresciane, ma anche da Carducci, Fogazzaro, dal vescovo Bonomelli e dal ministro Zanardelli.
La sosta ristoratrice si è consumata sul green del Franciacorta Golf Club, dotato di 3 percorsi, 27 buche, 80 ettari nel verde: una vera oasi incastonata tra boschi e vigneti dove sport e natura si fondono. Corte Franca, tra accoglienza ed enogastronomia, è anche la casa dell’inclusione. Grazie alla società cooperativa di inserimento lavorativo Clarabella che da 20 anni crea occasioni di lavoro per persone con disabilità psichica e fisica. Il viaggio si è concluso con la visita alla Fratelli Berlucchi, una delle aziende iconiche del territorio, dove, secondo le parole della padrona di casa, signora Pia Donata, è “la convivenza di cuore, passione e intelletto l'ingrediente necessario che fa nascere un buon vino”. La cena a base di specialità locali preparate dai volontari della pro loco ha concluso la due giorni. “Quest’anno compiamo 20 anni - spiega il presidente, Donato Elefante - e nel tempo siamo riusciti a mettere insieme un bel gruppo di persone che credono nel loro paese. Abbiamo proposto una serie di iniziative importanti che fanno conoscere il nostro territorio mettendo sotto la giusta luce l’arte, la storia e l’enogastronomia”.