Richiedei: spiraglio per la continuità
Incontro tra la commissione regionale della Sanità, i vertici della Fondazione, quelle delle istituzioni socio-sanitarie locale per far fronte a una questione apertasi con l'annuncio dell'Asst Spedali Civili di trasferire due reparti da Gussago ai presidi di Gardone Valtrompia e Montichiari
Con l’entrata in vigore della riforma sanitaria regionale, la Fondazione Richiedei di Gussago vedrà il trasferimento di due reparti di proprietà dell’Asst Spedali Civili, Geriatria e Riabilitazione cardiologica (per un totale di 50 posti letto), a Gardone Val Trompia e Montichiari. Questo comporterà due milioni circa di entrate in meno per un struttura con 56 dipendenti e che già deve fare i conti con una difficile situazione finanziaria pregressa, a fatica portata in equilibrio con un programma di riduzione dei costi. Si è partiti dalla ricostruzione a più voci (o meglio, da più punti di vista) delle vicende che nel medio termine hanno segnato la vita del Richiedei: la crisi, il risanamento (al quale hanno concorso i dipendenti facendosi carico di più ore di lavoro e qualche rinuncia retributiva) fino al disimpegno dell’Ospedale Civile che con la decisione di portare via da Gussago due reparti affidati in convenzione al Richiedei rischia di segnare la fine di questo presidio sanitario territoriale. Con sfumature e sottolineature diverse tutti gli interventi hanno affermato la necessità di dare continuità alla Fondazione Richiedei. A rendere meno vaghi gli impegni – da quelli che sollecitano pressioni sul Civile perché riconsideri il trasferimento dei reparti a quelli che incalzano la Regione ad aprire e sostenere un reparto di riabilitazione alcologica che potrebbe parzialmente riassorbire il personale in eccesso e chiudere il buco economico che si prospetta per il Richiedei – è stato, un po’ a sorpresa, il direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute (ex Asl) di Brescia, Carmelo Scarcella, il quale ha proposto la realizzazione di un reparto con 18/20 posti letto di medicina affidati ai medici di medicina generale del territorio. Scarcella preciserà il progetto domani, nella riunione della cabina di regia per il Richiedei.
È un’idea “che apre uno spiraglio nuovo nella vicenda – ha commentato Diego Zorzi, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica, al termine della riunione – sperando che sia l’inizio di un percorso in grado di dare prospettive alla struttura, ai lavoratori, ai cittadini e al territorio”. Questi i nodi affrontati nel corso dell’audizione che la Commissione Sanità, presieduta da Fabio Rolfi (Lega Nord), ha tenuto questa mattina direttamente all’interno della struttura di Gussago. Al tavolo i consiglieri regionali Angelo Capelli (Lombardia Popolare), Gian Antonio Girelli (Pd), Alberto Cavalli (FI), Michele Busi (Patto Civico) e Fabio Fanetti (Lista Maroni). Presenti, oltre a Scarcella, il Direttore Generale dell’Asst di Brescia, Ezio Belleri, il Direttore Generale dell’Asst della Franciacorta, Mauro Borelli, il Presidente della Fondazione Richiedei, Carlo Bonometti, i Sindaci di Gussago e Palazzolo sull’Oglio, Bruno Marchina e Gabriele Zanni, e i rappresentanti sindacali delle Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e UIL. Con sfumature e sottolineature diverse tutti gli interventi hanno affermato la necessità di dare continuità alla Fondazione Richiedei. A rendere meno vaghi gli impegni – da quelli che sollecitano pressioni sul Civile perché riconsideri il trasferimento dei reparti a quelli che incalzano la Regione ad aprire e sostenere un reparto di riabilitazione alcologica che potrebbe parzialmente riassorbire il personale in eccesso e chiudere il buco economico che si prospetta per il Richiedei – Carmelo Scarcella, che ha annunciato per il pomeriggio di oggi una riunione della Cabina di regia nel corso della quale sarà affrontato il progetto di creare al Richiedei un Presidio ospedaliero territoriale (Pot) che si prenda cura dei post-acuti dimessi dall’Ospedale Civile per trattamenti di breve e medio periodo.
Su questo progetto la Direzione generale Welfare ha già comunicato disponibilità economica. Positiva, da parte di tutti i presenti, l’idea di portare sul territorio la Commissione regionale Sanità, mettendola a diretto confronto con la complessità dei problemi che si vivono in sede locale, con scelte, come quella del Civile rispetto al Richiedei, che appellandosi alla razionalità determinano in realtà scompensi organizzativi in cui a farne le spese sono i pazienti, presidi territoriali radicati (ed oggi anche efficienti), il personale, le comunità. “Esco oggi soddisfatto dall’esito di questa audizione che, dopo quelle tenute a Milano, abbiamo voluto fare proprio nel luogo che registra le problematiche che ci hanno illustrato in più occasioni – ha detto il Presidente Rolfi al termine dell’incontro – Ho interesse a tornare qui a breve per monitorare gli sviluppi della situazione in questa realtà che è tra le più importanti della provincia di Brescia e non solo. C’è un passato difficile da gestire – ha concluso – ma c’è anche un futuro da affrontare”.