Qualcosa in più a Casa Luciano
La Fondazione Punto Missione, domenica 24 ottobre, ha inaugurato una nuova dimensione di social housing in via Risorgimento 16 a Padergnone, che porta il nome di Luciano Consoli, protagonista e sostenitore di Punto Missione e segretario generale, dal 1993 al 2009, del Movimento ecclesiale carmelitano, scomparso poco più di un anno fa.
La data di ritrovo non è casuale, perché per la “Casa Delbrêl - Dimensione Famiglia”, un’altra realtà di Rodengo Saiano che da quattro anni accoglie le famiglie bisognose, ha un significato speciale. Il 24 ottobre del 1904, in Francia, nasceva infatti Madeleine Delbrêl, donna che accompagna l’opera di Punto Missione; il 24 ottobre di quest’anno, invece, si è celebrata la Giornata mondiale missionaria: un perfetto connubio che ha spinto “a fare qualcosa in più – commenta Miriam Sartorio, del Direttivo di Casa Delbrêl –, a dare una nuova risposta ai bisogni delle oltre 300 persone che in questi anni abbiamo aiutato”.
L’uscita dalla comunità Delbrêl comporta una serie di difficoltà che rallentano il percorso intrapreso. Casa Luciano vuole, quindi, essere un sostegno immediato, un appoggio disponibile, per iniziare a vivere con maggior autonomia, ma a piccoli passi. Alloggiando presso questa casa, le persone potranno beneficiare di un affitto calmierato “come misura transitoria – prosegue Sartorio – per agevolare il pieno ingresso autonomo nella società. Non solo: il desiderio più ampio sarebbe quello di non limitare questa opportunità, ma di offrirla anche alle necessità del territorio”. È stato scelto un nome importante: “Luciano Consoli ha speso la sua vita per gli altri – conclude –, con atteggiamento silenzioso, mai sopra le righe, ma sempre presente. Ci piace pensare che questo luogo sarà custodito da lui e potrà essere occasione per ricordarlo, per non dimenticare mai il bene che ha fatto”. Hanno contribuito alla ristrutturazione dell’immobile la Fondazione Cariplo, la Fondazione Peppino Vismara, la Fondazione conte Gaetano Bonoris e la Fondazione Per la Pace Olivotti; mentre il mobilio è stato offerto dal Baule della Solidarietà.
A seguire, sono intervenuti Francesco Andreoli, vicesindaco di Rodengo Saiano, Clementino Rossi e Mauro Tebaldi, due amici di Consoli, e il curato don Davide Corini per la benedizione. “Per descrivere Luciano – racconta Rossi – vorrei usare tre concetti: il primo è il rimandare a qualcuno, in particolare alla famiglia e alla moglie Rosemma; poi l’accoglienza, perché trovava il tempo per tutti; e, infine, la speranza, intesa non come convinzione che qualcosa andrà bene, ma come certezza che ciò che si è fatto ha avuto senso”.