Mostra sul dramma della guerra
I 55 conflitti in atto nel mondo impongono di non abbassare la guardia nell’impegno per la pace. Di queste guerre sparse nel mondo, due ci toccano in modo particolare: la prima, quella iniziata con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, perché si sta combattendo ai confini dell’Europa. La seconda, il conflitto in atto in Terra Santa, perché si sta consumando nei luoghi che hanno visto Gesù predicare il Suo Vangelo e donarci il Comandamento dell’Amore.
Nelle varie iniziative che si mettono in campo per una riflessione sul dono della pace, spicca la mostra organizzata dagli educatori degli “Ado” e PreAdo” presso l’oratorio di Villa Pedergnano. Nella presentazione della mostra gli organizzatori specificano che: “I 38 scatti, le 38 immagini scomode, sono 38 drammatici scorci di realtà per scuotere le coscienze. Questo è l'obiettivo, nonché il titolo, della mostra organizzata dagli educatori del gruppo adolescenti e preadolescenti, con l'intento di muovere qualcosa nella coscienza di ciascuno. Raccontare gli orrori della guerra, non così lontana da noi, raccontare il dolore di bambini e famiglie come noi, ma nati alla latitudine sbagliata. Non essere indifferenti è il primo dovere di ciascuno, non essere indifferenti e- oltre che farsi carico della sofferenza degli ultimi è il primo dovere di un buon cristiano. Non voltare lo sguardo, riflettere sulle atrocità, vedere ciò che mediaticamente non è divulgato, per far sì che l'orrore della guerra non diventi tollerabile o addirittura ordinario”.
L’obiettivo della mostra è quello che si prenda atto che la guerra, come dice papa Francesco, è una sconfitta per tutti, che a farne le spese maggiori non sono gli eserciti in lotta, ma i civili, soprattutto donne, anziani e bambini.
La mostra sarà aperta fino alla Domenica in Albis e sarà visitabile nelle domeniche pomeriggio dalle 15 alle 18.
Che le immagini della mostra di Villa Pedergnano, accompagnate dalle nostre preghiere per implorare il dono della pace, smuovano le coscienze di tutti per fare in modo che veramente si possa costruire un futuro di concordia, privo di ogni conflitto.