Lovernato, il santuario recuperato
La comunità di Ospitaletto ha potuto riabbracciare, dopo il restauro, il santuario di Lovernato, patrimonio di storia, di fede e cultura. Dopo l’inaugurazione del 15 luglio alla presenza del parroco, don Adriano Bianchi, e del sindaco, Laura Trecani, mons. Domenico Sigalini ha presieduto la Messa nella festa della Madonna del Carmine. L’intervento è stato possibile grazie alla volontà della precedente amministrazione che nel 2021 ha presentato un progetto alla Regione premiato con un contributo di 600mila euro a cui il Comune ne ha aggiunti altri 100mila. La chiesa di Santa Maria di Lovernato, che come il borgo attiguo risale alla fine del Quattrocento, reca al suo interno un pregevole ciclo di affreschi, oggetto di un quadriennio di lavori di restauro, curati da Paola Castellini su incarico del Comune. L’imponente sequenza di affreschi devozionali che adornano la chiesa è databile dal 1479 al 1529. Le prime attestazioni di Lovernato risalgono all’807, quando viene citato in un documento di un signore longobardo, Dragone di Rodermundo, abitante in Vico Luernaco. In un altro documento, conservato nel Codice diplomatico Sant’Ambrosiano e risalente ai primi anni dello stesso secolo, è citato un Rodolfo di Biosmondo de vico Luberniaco fine bresciana. Il sito doveva essere già abitato in età romana: in un muro della parte sinistra del presbiterio della chiesa di Lovernato, infatti, è conservata un’epigrafe di un voto fatto da Tarquinio Alipio nelle mani di Publio.