Il sacrificio della maestra Lussignoli
Villa Pedergnano non dimentica il sacrificio della maestra Giulia Lussignoli, vedova Sciotta.
Correva l’anno 1902, Giulia Lussignoli, vedova Sciotta era una maestra comunale che esercitava la sua missione (quella degli insegnanti ora come nel passato è una missione, non un mestiere) alla scuola di Villa Pedergnano, a quel tempo formata di sole tre classi. Il 14 novembre terminate le lezioni mattutine i bambini si apprestavano ad andare a casa, andavano tutti a piedi, era il piedibus ante litteram, quando un paio di buoi impazziti, trainando un carro, transitavano sulla strada che portava alla scuola (zona Quinto) destando terrore e sconquasso tra gli scolari, una bambina, impaurita, rimase ferma in mezzo alla strada con il rischio di essere travolta. La maestra, Giulia, vedendo che una sua piccola alunna rischiava il peggio, senza esitazione corse incontro alla bambina, la strattonò ai bordi della strada mettendola in salvo, ma rimase travolta dal carro riportando ferite gravissime che la portarono, dopo poche ore, alla morte.
L’Enciclopedia Bresciana, di mons. Antonio Fappani, al nome di Giulia Lussignoli così recita: (Villa di Erbusco, 1867 - 14 novembre 1902). Maestra elementare fu molto attiva. Rimasta vedova sacrificò la vita per salvare una ragazzina mentre stava per essere travolta da un paio di buoi infuriati che trascinavano un carro. Il gesto eroico venne ricordato da una copertina di Achille Beltrame per la "Domenica del Corriere". La maestra Lussignoli lasciò quattro bambini orfani. Alla maestra venne dedicata nel novembre 1977 una lapide nell'atrio delle Scuole elementari di Villa Pedergnano. Vi si legge: "Giulia Lussignoli vedova Sciotta, maestra comunale amatissima, sacrificando la propria vita, salvò da sicura morte una sua alunna".
Anche il giorno del funerale si è corso il rischio di un’altra tragedia: all’uscita della Messa funebre un gruppetto di donne ha rischiato di finire sotto un carro trainato da un cavallo che improvvisamente si era imbizzarrito. La comunità di Villa pedergnano si mobilitò per aiutare i quatro figli, rimasti privi dei genitori, (il più grande aveva solo 8 anni), anche se dopo pochi mesi, i piccoli fratelli, vennero divisi: uno andò con lo zio prete, studiò e divenne dirigente di azienda, degli altri tre, due vennero mandati in collegio e seguendo le orme della madre divennero insegnanti, un’altra affidata ad una copia senza figli di Bergamo, studiò e anch’essa intraprese la missione di insegnante.
Anche lo storico, don Emilo Spada, in un suo libro a proposito della maestra, Giulia lussignoli, ebbe a scrvere: "Il coraggioso atto della maestra Giulia rimane un modello di nobili affetti a chi nella scuola ha il difficile compito di educare; esso indica fino a quale livello può elevarsi l’amore di una maestra di fini sentimenti cristiani, che di ogni alunno è più che una seconda mamma". Nell’androne della Scuola Primaria di Villa, a imperitura memoria, è posta una lapide a ricordo dell’eroico gesto della maestra Giulia.
Il gesto eroico della maestra, per la comunità di Villa Pedergnano, non può essere dimenticato.