Il Nuovo Nido per le famiglie adottive
Creare una rete di famiglie nella quale ciascuno possa trovare gli strumenti per affrontare e vivere l’adozione, sentendosi parte di un gruppo unito, aperto al dialogo, alla formazione e alla condivisione di esperienze. Questo è lo scopo principale che l’associazione di famiglie adottive “Il Nuovo Nido” si è posta sin dalla sua fondazione, nell’aprile 2011.
Negli anni, l’Associazione, formata da famiglie bresciane e bergamasche, si è dedicata all’organizzazione di incontri e attività di approfondimento sulla scelta dell’adozione, affiliandosi inoltre con l’associazione d’origine milanese “Le Radici e le Ali”, con la quale condivide una particolare sensibilità. “Negli ultimi dieci anni, il mondo adottivo ha subito grandi cambiamenti — spiega la neopresidente del gruppo, Stefania Botturi —. Se nel 2010 potevamo contare una media di 4100 adozioni all’anno, le stesse sono andate calando via via sino alle attuali 500. Certamente, quando si desidera un figlio, optare per l’adozione è una scelta senza dubbio impegnativa che non viene agevolata dal ‘mito romantico’ che la circonda, soprattutto quando ci si scontra con una realtà ben diversa, all’interno della quale, molte volte, le famiglie adottive vengono lasciate sole. L’adozione oggi sta affrontando una grave crisi dovuta a svariate motivazioni: il calo della cooperazione tra Paesi in seguito alla pandemia in corso, la maggior diffusione di pratiche come fecondazione eterologa e maternità surrogata, un naturale calo demografico, la maggior età dei bambini idonei all’adozione che parte ora dai 5/6 anni, le responsabilità legate a scelte politiche locali e nazionali e, non da ultimo, la ‘finta motivazione’ legata al costo da sostenere per un’adozione. In questo difficile contesto, la nostra Associazione desidera proseguire la propria opera e, in seguito alle dimissioni del precedente presidente, che aveva espresso il desiderio di rinnovamento e crescita del gruppo, otto nuovi soci hanno aderito al suo appello. Oltre a me, eletta presidente, due coppie, un’aspirante mamma adottiva, una studiosa di pedagogia e un figlio adottivo. Insieme, abbiamo aggiornato lo statuto, adeguandolo alla legge di riforma del terzo settore e scelto di lasciare la sede associativa a Ospitaletto, dove già si trovava”.
L’obiettivo è ampliare la proposta. “Ci vorremmo occupare — continua — del tempo dell’adolescenza, rivolgerci anche all’esperienza dell’affido, proporre gruppi di auto mutuo aiuto, per affrontare le varie difficoltà legate a questa scelta. Un altro orizzonte di interesse sarà per noi l’incontro con i figli che sono stati adottati e l’organizzazione di eventi in cui potranno raccontare se stessi e la loro esperienza. Ci piacerebbe riuscire a organizzare nuovi eventi in presenza, diffondendo una cultura che sappia accogliere ogni unicità, guidati dal forte desiderio di tornare a socializzare e dalla certezza che l’adozione è e rimarrà una splendida scelta di vita”.