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di FRANCO MINGOTTI 03 mar 2020 11:21

I sette vizi capitali a Villa Pedergnano

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Fino a Pasqua, nella popolosa frazione del Comune di Erbusco, i fedeli potranno, prima e dopo le funzioni liturgiche, ammirare i quadri dell’artista don Renato Laffranchi

La chiesa come una pinacoteca. Quadri come pagine di catechismo. Arte e fede. Così si potrebbe sintetizzare questa Quaresima a Villa Pedergnano, parrocchia guidata da don Giuliano Massardi. Fino a Pasqua, nella popolosa frazione del Comune di Erbusco, i fedeli potranno, prima e dopo le funzioni liturgiche, ammirare i quadri dell’artista don Renato Laffranchi, raffiguranti i sette vizi capitali. Con questa esposizione, don Giuliano auspica che questo percorso artistico faccia riflettere sui sette vizi capitali. Vizi che per molti sono rimasti solo un lontano ricordo degli anni di catechismo. Con la fine dell’emergenza in corso, appena sarà possibile frequentare la chiesa per partecipare alle Sante Messe, i fedeli potranno ammirare le sette opere artistiche. A Villa Pedergnano, il ritorno alla normalità, dettato dal coronavirus, sarà accompagnato da un percorso artistico-spirituale. Ogni domenica, all’inizio di tutte le celebrazioni, ci sarà un breve momento introduttivo che richiamerà un vizio capitale. Nell’apposito libretto che accompagnerà il fedele, o il visitatore, a guardare le opere, si evidenzia che “Dare un ‘nome ed un volto’ alle pulsioni o agli atteggiamenti viziosi è un aiuto a sconfiggere, nella lotta giornaliera, lo spirito mondano che ci abita”. Anche in passato la parrocchia di Villa Pedergnano, nel periodo della Quaresima, ha ospitato opere d’arte, difatti negli anni scorsi erano state esposte in chiesa le croci opere dell’artista locale, Tina Moretti, e i quadri della passione e resurrezione eseguiti dagli allievi della scuola “Ricchino” di Rovato. I quadri di don Laffranchi, per gentile concessione della Collegiata Insigne dei Santi Nazzaro e Celso di Brescia, saranno lo spunto di riflessione dei fedeli per questa Quaresima 2020. Saranno altresì il segno di una ripresa alla normalità, dopo questo forzoso periodo dove ci è mancata, e non poco, la partecipazione all’Eucarestia comunitaria.

Che l’arte e la fede aiutino tutti al rientro alla normalità.

FRANCO MINGOTTI 03 mar 2020 11:21