Giorgio Gnutti, il lavoro come passione
Il signor Giorgio è andato avanti, come si direbbe in gergo alpino, come alpina era la sua valle, dove era nato e cresciuto. Un personaggio importante della Lumezzane industriale che tanto ha contribuito al miglioramento del tessuto sociale della nostra provincia.
La sera stessa che il signor Giorgio si spegneva, nella piazza del villaggio Gnutti, adiacente alla via dedicata al padre Umberto, Cavaliere del Lavoro, andava in scena la prima teatrale della storia della famiglia Gnutti: la città ideale, storia prima umana e poi industriale dall’800 ad oggi. Storie narrate da attori, ma raccolte dalla testimonianza della gente che li ha vissuti e apprezzati. Il villaggio fu voluto dalla famiglia per far in modo che le maestranze avessero case confortevoli: un modo per redistribuire quel benessere che in Valle aveva reso Lumezzane conosciuta nel mondo. Così il signor Giorgio, che da piccolo, all’età di 11 anni, viene ricordato nel racconto, è incaricato di portare il pasto agli operai, ha portato avanti questa filosofia di attenzione verso le maestranze fino all’ultimo giorno della sua vita.
Lo piangono in tanti, lui che già all’alba era in macchina per passare a visitare i sui orgogli: la Brawo di Piancamuno e l'Almag di Roncadelle, guidate con i i figli Gabriele, che dal padre ha preso la passione per l'industria, e con la figlia Umberta, che dal padre ha preso l’amore per l’arte e il bello. Non ha mai dimenticato le proprie origini, stando sempre vicino al territorio di Lumezzane.
Giorgio lascia l’adorata moglie Mariella e i figli Umberta e Gabriele. I funerali si svolgeranno lunedì alle 15.30 nella chiesa di Passirano.
