Feste quinquennali con la Madonna
Nel ricordo di quel lontano passato, ogni cinque anni la statua di Maria viene portata in processione nella chiese di Sant’Antonio e di San Giorgio, oltre che nella parrocchiale e in San Cassiano, da lunedì 28 maggio a sabato 2 giugno con preghiere, messe e veglie, a cui interverrà, il primo giorno, anche il vescovo Pierantonio
La Madonna di San Cassiano, così da secoli è chiamata a Zone, ha il volto sereno e di modesta ma di interiore bellezza delle giovani contadine lombarde. Le manca quella perfezione ideale che caratterizza le Madonne del Rinascimento toscano o veneto, ma ha il viso di una vera, reale giovanissima madre. Il suo sguardo si volge verso il basso. Non guarda davanti a sé, ma, posta in una nicchia in alto, guarda verso i fedeli con intensa malinconia, come se ascoltasse le preghiere che le sono rivolte. Non sorride, con il suo bel bambino allegro, che sta non coricato e protetto nel suo grembo, ma in piedi quasi desideroso di camminare da solo verso il mondo. Maria non sorride, non può sorridere perché sa o intuisce (se l’è sentito dire nella presentazione al Tempio in Gerusalemme) quale sarà il destino di suo figlio. Per questo dal suo volto promana una infinita e pensosa tristezza che non diventa però disperazione. Questa statua lignea, insieme popolare e raffinata, la cui attribuzione a Pietro Ramus è incerta, è stata sempre custodita nella chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano, a mezza strada tra Cislano e Zone. Ora non lo è più.
Dopo due furti, avvenuti nel 1967 e nel 1972, è stata ritrovata e restituita ed è ora custodita al sicuro nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Prima non era mai uscita dalla piccola e antica chiesa di San Cassiano se non in circostanze eccezionali. Avveniva, lo racconta Alessandro Sina nel suo volume del 1940 “Zone sul lago d’Iseo”, in un’epoca in cui la vita conosceva durezze e difficoltà per noi inconcepibili, quando con processioni e molte preghiere era chiesto l’intervento del cielo perché terminasse una rovinosa siccità e cadesse la pioggia sui pascoli, come successe nel 1694, nel 1739, nel 1802 e, nel 1824. Oppure per chiedere la protezione della Vergine sul popolo zonese durante l’epidemia di colera del 1836. Poi la statua tornava nella sua chiesa, in alto lungo la strada.
Nel ricordo di quel lontano passato, ogni cinque anni la statua di Maria viene portata in processione nella chiese di Sant’Antonio e di San Giorgio, oltre che nella parrocchiale e in San Cassiano, da lunedì 28 maggio a sabato 2 giugno con preghiere, messe e veglie, a cui interverrà, il primo giorno, anche il vescovo Pierantonio. Le feste quinquennali non sono una sagra, ma sono caratterizzate dagli incontri di preghiera alle messe, dalle processioni alle veglie e alle riflessioni intorno alla figura di Maria come fonte della gioia, come discepola del Signore, come sostegno della fede, come madre della consolazione e della riconciliazione e, infine, come regina della pace. Una festa semplice e intensa con tanti appuntamenti.