Consolidamento della parrocchiale
È tornata a splendere, sicura e aperta alla comunità, la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù a Duomo di Rovato, la più popolosa frazione – con i suoi duemila abitanti – tra quelle sparse nella campagna a sud della capitale della Franciacorta.
La chiesa di Duomo, caratterizzata da una pianta a croce greca, è stata infatti al centro di un intervento di consolidamento. Prima dell’inizio dei lavori, l’edificio presentava una significativa fessura in corrispondenza della controfacciata, a causa deò ribaltamento della facciata fuori dal piano. Per contrastare le spinte orizzontali delle volte sulla muratura, in passato erano state infatti inserite diverse catene metalliche sulle volte, ma mancava l’intervento relativo a facciata e controfacciata.
Viste le condizioni generali dell’edificio e in una logica di minimo intervento, si è proceduto alla verifica locale delle vulnerabilità, identificando come intervento migliorativo il posizionamento di due tiranti all’interno del sottotetto della chiesa. Il lavoro, oltre a ridurre in modo significativo il problema riscontrato, ha avuto anche il pregio di essere non visibile dall’interno dell’edificio. Il progetto architettonico è stato affidato all’architetto Marco Lodrini, il progetto strutturale all’ingegner Alessandro Lodrini: “L’intervento in frazione Duomo di Rovato – spiega proprio Alessandro Lodrini – è stato il primo di quelli messi in cantiere in questo ciclo, passato anche da Monticelli Brusati e Monticelli d’Oglio. L’obiettivo primario che ci siamo posti era quello di intervenire per risolvere il problema evidenziato, senza tuttavia intaccare la struttura in sé, molto caratteristica: pur essendo stata consacrata nel 1925, la chiesa mutua lo stile e le caratteristiche architettoniche del Settecento”.
L’ingegner Alessandro Lodrini parla quindi di un “progetto pensato per essere il meno invasivo possibile, in costante contatto e collaborazione con la Parrocchia stessa, che si è mostrata molto attenta nei confronti dei propri beni ecclesiastici. I tiranti, posti nel sottotetto, sono ora in trazione e stanno funzionando a dovere, tanto che il problema riscontrato è stato finalmente debellato. Le piastre che tengono i tiranti stessi, nella zona del cornicione in facciata, sono stati resi invisibili alla vista dalla ricostruzione precisa della muratura e dell’intonaco. All’interno, invece, la fessura è stata richiusa, senza coinvolgere gli affreschi della chiesa stessa”.
I lavori in frazione Duomo sono stati resi possibili dall’intervento della Diocesi di Brescia che ha presentato una richiesta di finanziamento per il bando “Beni al sicuro” promosso dalla Fondazione Cariplo, da dove sono arrivati complessivamente 135mila euro per progetti di messa in sicurezza, in funzione anche di prevenzione antisismica. Si tratta dell’ideale prosecuzione di un lavoro decennale, che già nel 2013 aveva visto l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici collaborare con l’Istituto Mnemosyne per un altro progetto finanziato da Fondazione Cariplo: una campagna ricognitiva sullo stato di conservazione dei beni nell’Unità Pastorale del centro storico di Brescia, identificando così una serie di priorità in merito a prevenzione e riduzione dei rischi, con la successiva programmazione di vari interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria. Innovativa è la strategia individuata dalla Diocesi, basata sulla ricerca di nuove metodologie di approccio, finalizzate alla progettazione di un piano di gestione per la prevenzione e conservazione del patrimonio storico architettonico dei tanti beni immobili delle parrocchie bresciane.