Come prendersi cura dell’ospite
Una casa per ospitare gli anziani ai quali nessuno provvedeva. È questa l’idea che spinse don Ferdinando Cremona nel 1889 a istituire il “ricovero dei vecchi operai” a Palazzolo. Erano tempi duri per chi, rimasto solo e senza più capacità lavorative, si trovava a dover dipendere dalla generosità del prossimo per gli ultimi anni della sua vita. Una risposta concreta ai bisogni di questi indigenti venne non dalla pubblica autorità, ma dalla comunità cristiana, che promuoveva e dava impulso a numerose opere pie: asili, orfanotrofi e ospizi. Alla sua morte, avvenuta nel 1916, il testimone passò a don Bissolotti, che si adoperò per ospitare i profughi di guerra, accogliendoli nella casa parrocchiale, nel ricovero e in casa sua, procurando loro indumenti, vitto e occupazione.
A distanza di oltre 130 anni dalla visione del fondatore, la Rsa che porta il suo nome continua a operare in attuazione dei precetti cristiani e in conformità alla sua volontà, sull’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà nel campo dell’assistenza sociale e socio-sanitaria. L’attuale capacità ricettiva della Casa di Riposo è di 75 posti letto, di cui 70 accreditati con contratto e contributo regionale sulla retta e 5 autorizzati con retta a totale carico dell’utente. È organizzata in 5 nuclei distribuiti su 2 piani e dispone di tre aree verdi. Dal 2019 l’Ente eroga il servizio domiciliare di “Rsa Aperta”, finanziato dal Servizio sanitario regionale e quindi gratuito per i cittadini che ne beneficiano e finalizzato a migliorare la qualità di vita delle persone fragili favorendo la loro permanenza al domicilio con interventi mirati. Sul territorio comunale è attivo anche il servizio “pasti a domicilio”, che viene svolto con il supporto dei volontari dell’Associazione Cor Unum che provvedono alla consegna dei pasti prodotti dalla cucina interna.
“La Fondazione – afferma il presidente, don Gigi Moretti – ha per finalità il ‘prendersi cura’ dell’ospite, rispettando l’individualità di ciascuno, riconoscendone i bisogni con interventi adeguati alla qualità di vita e non esclusivamente in funzione dell’età anagrafica. Tali finalità vengono perseguite promuovendo il miglior livello possibile di qualità della vita con attività che favoriscono il rispetto della persona, la socializzazione e il mantenimento delle capacità psicofisiche in un contesto residenziale con elevate garanzie di sicurezza e tutela che garantisce loro condizioni di vita adeguate e non isolate”.