Banco del riuso in Franciacorta
Parte a Passirano il progetto finalizzato a promuovere il miglioramento nella gestione del ciclo dei rifiuti tramite la prevenzione allo scarto e la consegna da parte dei cittadini di oggetti non più impiegati auspicando quindi un loro riutilizzo.
Dare nuova vita a oggetti e beni, riducendo gli sprechi e aumentando la consapevolezza dei franciacortini attorno alla necessità di consumare meno e meglio. È questo il senso del progetto “Riuso3 - Banco del riuso in Franciacorta”, lanciato in sette Comuni dell’Ovest Bresciano all’interno del percorso “Verso un’economia circolare: avvio di un Centro nazionale di competenza sull’economia circolare in provincia di Brescia” promosso da Fondazione Cogeme Onlus e finanziato da Fondazione Cariplo. I Comuni coinvolti sono Rovato, Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Erbusco, Paderno Franciacorta e Passirano, con il supporto tecnico di Linea Gestioni, gestore della raccolta differenziata e dell’isola ecologica, e della Cooperativa Sociale Cauto. Il luogo fisico che ospiterà il Banco sono i locali di via XXV Aprile, 146 a Rovato, dove sono in corso i lavori di sistemazione. Dopo un primo periodo di rodaggio, il progetto avvierà a pieno regime la sua attività nel 2018. Nei primi mesi verranno coinvolti gli uffici dei servizi sociali e le associazioni del territorio per la raccolta, il recupero e lo scambio di beni, al fine di prolungarne il ciclo di vita. Ogni operazione, che esclude sia l’uso di denaro che la gratuità, vedrà l’assegnazione di “punti” della Felicità Interna Lorda (Fil), caricati sulla carta nazionale dei servizi, che potranno essere utilizzati per prelevare un altro bene, oppure la disponibilità di tempo o di spazi per le proprie attività. A inizio 2018 nelle isole ecologiche dei Comuni troveranno spazio appositi container dove i singoli cittadini potranno destinare al riutilizzo un bene di cui non hanno più necessità. La prima isola ecologica “pilota” sarà quella di Passirano. Per Gabriele Archetti, presidente di Fondazione Cogeme, “il progetto si caratterizza per un forte impatto sociale, in grado di promuovere un benessere diffuso, strutturando modalità solidali e di cooperazione utili a creare un nuovo equilibrio sociale e ambientale, grazie ai piccoli passi dettati da concrete azioni di scambio”.