A Villa Pedergnano, la benedizione del sagrato
La piazza è, notoriamente, un luogo di incontri. Anche il sagrato è un luogo dove, prima e dopo le funzioni religiose, ci si intrattiene, ci si saluta e si scambiano alcune parole. Sino all’invasione napoleonica il sagrato era anche luogo di sepoltura dei fedeli defunti.
La piazza (o sagrato che dir si voglia) di Villa Pedergnano è stata, per quanti sono nati prima del 1965, anche campo di calcio: da un lato si usavano, come porte, due piante e dall’altra parte due sassi. Sul campo si sono consumate tantissime partite e confronti tra: scapoli contro ammogliati, tra ragazzi di quinta contro la prima media, tra quelli di seconda media contro la terza. Nonostante le discussioni, alla fine, c'era sempre il rinfresco.
Negli anni settanta, con la costruzione del campo sportivo dell’oratorio, la piazza è ritornata ad essere solo sagrato, in terra battuta con la parte centrale in asfalto. La nuova sistemazione, dopo due anni di lungaggini burocratiche, carte bollate, sopralluoghi dei tecnici della Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Culturali, con un cospicuo esborso, in parte erogato dal Comune ed in parte dalla generosità dei fedeli di Villa Pedergnano, mette in bella evidenza, da una parte, la bella facciata della chiesa dedicata a San Giorgio, dall’altra, l’imponente campanile che si erge proprio di fronte (caso abbastanza inusuale) alla chiesa.
Terminati i lavori che hanno visto la posa di marmo bianco nella parte centrale e l’acciottolato nelle parti laterali, con la posa dei lampioni per l’illuminazione serale e notturna, il sagrato è stato dedicato a San Giorgio (Patrono della frazione) e benedetto dal Vicario Generale, mons. Gaetano Fontana, che poi ha celebrato l’Eucarestia della solennità della Santissima Trinità con la comunità di Villa Pedergnano.
Ora il sagrato, che è diventato il “salotto buono” di Villa Pedergnano, permette lo scambio di saluti e le chiacchierate tra i fedeli prima e dopo le funzioni religiose.