A Gussago il RichieDay
Una giornata di sensibilizzazione dedicata alle cure palliative, il 27 settembre, negli spazi della Fondazione Richiedei
“Quando non c’è più niente da fare, c’è ancora tanto da fare!” – narrava così l’infermiera-medico e filosofa britannica Cicely Saunders, ferrea sostenitrice nella diffusione degli Hospice, per assistere i malati terminali fino alla fine della loro vita nel modo più confortevole possibile.
E così anche la Fondazione Richiedei di Gussago presieduta dal dottor Carlo Bonometti ha sposato a pieno questa filosofia, attraverso l’attenzione verso le cure palliative intese come risposta prestata al paziente nel caso in cui la malattia non risponda più alle terapie aventi come scopo la guarigione.
È il caso dell’assistenza domiciliare, cioè la presa in carico del malato e della famiglia direttamente a casa, attraverso la disponibilità di vere e proprie unità specializzate (infermieri, medici, fisioterapisti, psicologi…), ma anche dell’Hospice appunto: un luogo di accoglienza e ricovero specializzato nell’offrire le migliori cure palliative alle persone malate e ai loro famigliari, proprio quando non sono più possibili le cure a domicilio. Qui ogni malato ha diritto alla propria camera personale con bagno privato e un divano letto affinché una persona cara possa trascorre la notte al suo fianco.
Al fine di sensibilizzare verso questo tipo di cure, il 27 settembre presso la Fondazione di Gussago si terrà il “RichieDay”, ossia una giornata dedicata al tema.
Il programma prevede: alle 15.30 nell’Aula Magna, la tavola rotonda dove diversi attori del mondo sanitario dialogheranno su strategie e sinergie (partecipazione su invito).
Alle 20, nei giardini della Fondazione, si chiuderà poi in musica con il concerto in cui il Coro di voci bianche e musicisti allievi del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, diretti dal maestro Silvio Baracco, eseguiranno due operine di G. Facchinetti: «Il re che doveva morire» e «Il gigante egoista» con partecipazione libera a tutti. Info: www.richiedei.it.